Schegge di passato e cancelli presenti
mercoledì, agosto 23, 2006
[FRASE DEL GIORNO: Your spirit will crush the hearts of stone. ]
[BGM: Iced Earth - Stand Alone ]
Dopo una notte poco riposante e molto anestetizzante oggi pomeriggio vado a controllare la posta elettronica, e cosa ti trovo? Sorpresa!
“ …da un po’ di tempo vado a dormire pensando a te e sento il rimorso. Sei unico, lo sapevo ma forse non volevo crederci e adesso mi sono accorta che cerco aspetti di te nelle altre persone perché mi sono resa conto che li rivoglio, sono le cose più belle che mi sono capitate….
….che scema, eri lì e ti ho mandato via. Potevo averti tutto per me e non ho capito niente, scema come al solito. Chiamami se ti va… “
Attraverso le pieghe del tempo e del ricordo si è rifatta viva una ragazza del passato, della quale ovviamente non farò il nome (mi sono permesso di riportare parti della sua mail solo perché so che legge questo blog e non ha nulla in contrario). Che dire? Punto primo: ottimo tempismo, non poteva scegliere momento peggiore… momento peggiore per lei, ovviamente… Punto secondo: è tardi, non ci sono ripescaggi qui. Lo sapeva, lo sottolineo sempre, e purtroppo è così. Resisto, resisto, resisto fino alla fine, finché non crollo a terra, ma a quel punto il capitolo è chiuso e si volta pagina. E se resisto così a lungo, se faccio sempre tutto quello che posso fare in queste situazioni, anche a costo di stare malissimo, è anche per evitare proprio il rimorso. Non voglio arrivare a quarant’anni e sentirmi responsabile di eventuali vuoti dentro o intorno a me. Non voglio pensare “ah, ma se quella volta mi fossi comportato così… se avessi fatto questo… se non avessi deciso di…”, per questo se decido di imboccare una via (o anche se mi ci trovo per una serie di circostanze) voglio sempre vedere con i miei occhi dove conduce. Anche se è ricoperta di rovi e di spine, anche se arrivare alla fine comporta dolore e sofferenza ai massimi livelli. Quando e se decido di tornare indietro devo sapere cosa mi lascio alle spalle, ed avere materiale concreto per arrivare ad ipotizzare quanto più realisticamente possibile cosa sarebbe potuto essere in futuro quel qualcosa che decido di abbandonare. Chiaramente la certezza non esiste, ma devo essere cosciente di aver fatto tutto quello che era in mio potere per raccogliere più elementi possibili.
La situazione che sto vivendo ora non fa eccezione, ma a differenza delle altre temo di aver già esaurito tutte le mie opzioni. La scelta non sta più a me, ho trovato un cancello chiuso a metà strada, il citofono è rotto e non sono io ad avere le chiavi. Tutto quello che posso fare è sedermi lì davanti ed aspettare. Aspettare… finché il custode non mi manda via o non decide di aprire, o semplicemente non esce per parlare un po’, anche attraverso l’inferriata, in modo da conoscerci.
E allora aspettiamo, la pazienza non mi manca.
[BGM: Iced Earth - Stand Alone ]
Dopo una notte poco riposante e molto anestetizzante oggi pomeriggio vado a controllare la posta elettronica, e cosa ti trovo? Sorpresa!
“ …da un po’ di tempo vado a dormire pensando a te e sento il rimorso. Sei unico, lo sapevo ma forse non volevo crederci e adesso mi sono accorta che cerco aspetti di te nelle altre persone perché mi sono resa conto che li rivoglio, sono le cose più belle che mi sono capitate….
….che scema, eri lì e ti ho mandato via. Potevo averti tutto per me e non ho capito niente, scema come al solito. Chiamami se ti va… “
Attraverso le pieghe del tempo e del ricordo si è rifatta viva una ragazza del passato, della quale ovviamente non farò il nome (mi sono permesso di riportare parti della sua mail solo perché so che legge questo blog e non ha nulla in contrario). Che dire? Punto primo: ottimo tempismo, non poteva scegliere momento peggiore… momento peggiore per lei, ovviamente… Punto secondo: è tardi, non ci sono ripescaggi qui. Lo sapeva, lo sottolineo sempre, e purtroppo è così. Resisto, resisto, resisto fino alla fine, finché non crollo a terra, ma a quel punto il capitolo è chiuso e si volta pagina. E se resisto così a lungo, se faccio sempre tutto quello che posso fare in queste situazioni, anche a costo di stare malissimo, è anche per evitare proprio il rimorso. Non voglio arrivare a quarant’anni e sentirmi responsabile di eventuali vuoti dentro o intorno a me. Non voglio pensare “ah, ma se quella volta mi fossi comportato così… se avessi fatto questo… se non avessi deciso di…”, per questo se decido di imboccare una via (o anche se mi ci trovo per una serie di circostanze) voglio sempre vedere con i miei occhi dove conduce. Anche se è ricoperta di rovi e di spine, anche se arrivare alla fine comporta dolore e sofferenza ai massimi livelli. Quando e se decido di tornare indietro devo sapere cosa mi lascio alle spalle, ed avere materiale concreto per arrivare ad ipotizzare quanto più realisticamente possibile cosa sarebbe potuto essere in futuro quel qualcosa che decido di abbandonare. Chiaramente la certezza non esiste, ma devo essere cosciente di aver fatto tutto quello che era in mio potere per raccogliere più elementi possibili.
La situazione che sto vivendo ora non fa eccezione, ma a differenza delle altre temo di aver già esaurito tutte le mie opzioni. La scelta non sta più a me, ho trovato un cancello chiuso a metà strada, il citofono è rotto e non sono io ad avere le chiavi. Tutto quello che posso fare è sedermi lì davanti ed aspettare. Aspettare… finché il custode non mi manda via o non decide di aprire, o semplicemente non esce per parlare un po’, anche attraverso l’inferriata, in modo da conoscerci.
E allora aspettiamo, la pazienza non mi manca.
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