Silenzio Velenoso
mercoledì, agosto 02, 2006
[FRASE DEL GIORNO: Open fire on the desire of the man ]
[BGM: Lacuna Coil - Heaven's a Lie ]
Ho riflettuto più del solito prima di decidere di postare quest'altra pagina del mio quadernone/diario. Ha vinto il si, come per l'indulto purtroppo...
Fuori, oltre la finestra e la casa di fronte, oltre quegli alberi laggiù che graffiano la notte, il mondo è nera quiete. E’ là, come altre volte, che volo con lo sguardo a cercare inutilmente le risposte delle domande che mi pongo. Ma è il ricordo, come altre volte, a sfondare il muro del silenzio gettando brutalmente quelle risposte sulla disordinata scrivania della mente.
Il ricordo di ieri sera.
Il silenzio velenoso delle tue labbra chiuse non fa che sottolineare dove si posa il tuo sguardo, che incrocia distrattamente il mio, quasi per sbaglio, per poi bloccarsi due sedie più in là, in altri occhi. Non saranno i suoi lineamenti a sciogliere i tuoi dubbi, né il riflesso carino dei suoi zigomi dove inciampa la luce del neon in giochi di chiaroscuro. I miei dubbi, quelli si, li stai districando uno ad uno, con una rapidità crudele della quale resti inconsapevole. E quando finalmente volterai di nuovo la testa, per dare in pasto ai tuoi occhi il secondo termine di paragone, sarà solo la mia sedia vuota a giocare con quel neon.
A quel punto chiedi pure a loro, i tuoi occhi, se sanno quando me ne sono andato, e perché. Nel mio mondo, sono giudici che non riconosco. Positive e negative ho sempre rifiutato le loro sentenze, e con loro le persone che ne facevano il principale metro di giudizio.
Grazie per la chiarezza che stai imponendo nei miei pensieri, ma tu non farai eccezione.
26 luglio 2006
[BGM: Lacuna Coil - Heaven's a Lie ]
Ho riflettuto più del solito prima di decidere di postare quest'altra pagina del mio quadernone/diario. Ha vinto il si, come per l'indulto purtroppo...
Fuori, oltre la finestra e la casa di fronte, oltre quegli alberi laggiù che graffiano la notte, il mondo è nera quiete. E’ là, come altre volte, che volo con lo sguardo a cercare inutilmente le risposte delle domande che mi pongo. Ma è il ricordo, come altre volte, a sfondare il muro del silenzio gettando brutalmente quelle risposte sulla disordinata scrivania della mente.
Il ricordo di ieri sera.
Il silenzio velenoso delle tue labbra chiuse non fa che sottolineare dove si posa il tuo sguardo, che incrocia distrattamente il mio, quasi per sbaglio, per poi bloccarsi due sedie più in là, in altri occhi. Non saranno i suoi lineamenti a sciogliere i tuoi dubbi, né il riflesso carino dei suoi zigomi dove inciampa la luce del neon in giochi di chiaroscuro. I miei dubbi, quelli si, li stai districando uno ad uno, con una rapidità crudele della quale resti inconsapevole. E quando finalmente volterai di nuovo la testa, per dare in pasto ai tuoi occhi il secondo termine di paragone, sarà solo la mia sedia vuota a giocare con quel neon.
A quel punto chiedi pure a loro, i tuoi occhi, se sanno quando me ne sono andato, e perché. Nel mio mondo, sono giudici che non riconosco. Positive e negative ho sempre rifiutato le loro sentenze, e con loro le persone che ne facevano il principale metro di giudizio.
Grazie per la chiarezza che stai imponendo nei miei pensieri, ma tu non farai eccezione.
26 luglio 2006
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