Notturno 05: Mosaico
venerdì, maggio 26, 2006
[FRASE DEL GIORNO: And on the stairs before I left one of the girls had surprisingly given me a kiss, stung in the cold long after. ]
[BGM: Ulver - Porn piece or the scars of cold kisses ]
Io e il cielo. Da giorni ormai siamo solamente io e il cielo. E’ quello che voglio, è quello che mi basta, perché anche così mi sento completo. Avvolto nel suo silenzio nero, nel suo respiro lento ed antico; ricordi mescolati e leggeri, profumi nel vento tiepido come frasi rimaste sospese nell’aria. Parole e voci che continuano ad accarezzarmi la pelle, figlie di labbra che torno a vedere nella rinascita dell’estate. Scrivo i miei pensieri cullato dalla loro dolcezza che ho scoperto essere intermittente, frammentata troppo spesso da preoccupazioni e stress a lei estranei, che mai dovrebbero riuscire a coprire. Eppure ci riescono, come piccoli insetti che si posano silenziosi sulle tessere di un mosaico, e nei giorni si moltiplicano fino a disperderne la visione d’insieme e a farla dimenticare.
Ma non oggi.
Oggi è chiaro, limpido, feroce e acceccante nel suo apparire per riprendersi il trono che gli spetta nella memoria. Oggi è un grido di conquista, che risuona alto e dominante nel piccolo vociare di problemucci e distrazioni senza importanza. Oggi è il mare che riflette il sole, è il primo bacio di un adolescente, è il primo batticuore che non fa dormire e il ricordo eterno della prima notte degli amanti.
Quanto tempo è passato? Quattro o cinque anni di polvere? Troppo tempo… passato nella determinazione di un’immobilità presunta, lasciato scivolare con indifferenza da una consapevolezza parzialmente priva di fondamenta e speso in ricerche dagli scopi approssimativi.
Era tutto là dietro, ma sfocato e confuso, oltre un vetro opacizzato indotto a costruire da circostanze dubbie e dicotomie sentimentali.
Vivo da innamorato, sono innamorato. Da quando? Non ha importanza. Di chi? Non c’è una persona dietro questa frase, ed è una delle poche certezze che ho in merito all’oggetto. Però è così che sto vivendo, da innamorato. E’ così che mi sto comportando con molte persone che ho intorno, con l’accortezza, la pazienza e la premura di chi vive una neonata storia d’amore (esistente, ipotetica o presunta che sia). O meglio: con l’accortezza, la pazienza e la premura che io sono solito avere verso il mondo quando vivo inebetito una storia d’amore. Ma così non è, dunque di cosa?
Innamorato del passato, di quello che ho vissuto e che ricordo con piacere? Sicuramente, ma non solo.
Innamorato delle opinioni che alcune appartenenti al gentil sesso hanno di me (che contribuiscono ad una genesi di piacevoli pensieri sul mio essere in relazione ad una storia d’amore generica e, anche qui, ipotetica)? Sicuramente, ma non solo.
C’è dell’altro, rintanato da qualche parte. Ma sto bene, e visto che non ho nessun motivo per indagarne cause e conseguenze (che comunque coinvolgono me e solo me), le mie riflessioni si fermano qui, nella quiete di pensieri e serenità.
[BGM: Ulver - Porn piece or the scars of cold kisses ]
Io e il cielo. Da giorni ormai siamo solamente io e il cielo. E’ quello che voglio, è quello che mi basta, perché anche così mi sento completo. Avvolto nel suo silenzio nero, nel suo respiro lento ed antico; ricordi mescolati e leggeri, profumi nel vento tiepido come frasi rimaste sospese nell’aria. Parole e voci che continuano ad accarezzarmi la pelle, figlie di labbra che torno a vedere nella rinascita dell’estate. Scrivo i miei pensieri cullato dalla loro dolcezza che ho scoperto essere intermittente, frammentata troppo spesso da preoccupazioni e stress a lei estranei, che mai dovrebbero riuscire a coprire. Eppure ci riescono, come piccoli insetti che si posano silenziosi sulle tessere di un mosaico, e nei giorni si moltiplicano fino a disperderne la visione d’insieme e a farla dimenticare.
Ma non oggi.
Oggi è chiaro, limpido, feroce e acceccante nel suo apparire per riprendersi il trono che gli spetta nella memoria. Oggi è un grido di conquista, che risuona alto e dominante nel piccolo vociare di problemucci e distrazioni senza importanza. Oggi è il mare che riflette il sole, è il primo bacio di un adolescente, è il primo batticuore che non fa dormire e il ricordo eterno della prima notte degli amanti.
Quanto tempo è passato? Quattro o cinque anni di polvere? Troppo tempo… passato nella determinazione di un’immobilità presunta, lasciato scivolare con indifferenza da una consapevolezza parzialmente priva di fondamenta e speso in ricerche dagli scopi approssimativi.
Era tutto là dietro, ma sfocato e confuso, oltre un vetro opacizzato indotto a costruire da circostanze dubbie e dicotomie sentimentali.
Vivo da innamorato, sono innamorato. Da quando? Non ha importanza. Di chi? Non c’è una persona dietro questa frase, ed è una delle poche certezze che ho in merito all’oggetto. Però è così che sto vivendo, da innamorato. E’ così che mi sto comportando con molte persone che ho intorno, con l’accortezza, la pazienza e la premura di chi vive una neonata storia d’amore (esistente, ipotetica o presunta che sia). O meglio: con l’accortezza, la pazienza e la premura che io sono solito avere verso il mondo quando vivo inebetito una storia d’amore. Ma così non è, dunque di cosa?
Innamorato del passato, di quello che ho vissuto e che ricordo con piacere? Sicuramente, ma non solo.
Innamorato delle opinioni che alcune appartenenti al gentil sesso hanno di me (che contribuiscono ad una genesi di piacevoli pensieri sul mio essere in relazione ad una storia d’amore generica e, anche qui, ipotetica)? Sicuramente, ma non solo.
C’è dell’altro, rintanato da qualche parte. Ma sto bene, e visto che non ho nessun motivo per indagarne cause e conseguenze (che comunque coinvolgono me e solo me), le mie riflessioni si fermano qui, nella quiete di pensieri e serenità.
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Comments for Notturno 05: Mosaico
Ho riflettuto a lungo prima di decidere di postare questa cosa che ho scritto ieri notte. Questo è quello che scrivo generalmente per me, e solitamente nasce e resta nel mio quadernone (che tramanderò ai miei figli o lascerò disposizioni affinché venga bruciato dopo la mia morte, devo ancora decidere :P).
Non credo sia comprensibile al 100%, a meno che non siate telepati che leggono nella mia mente, ma ho deciso di postarlo ugualmente sulla base delle motivazioni indicate in Notturno 01. Commenti, insulti, frasi deliranti e/o inni di rivolta sono i benvenuti.
Non credo sia comprensibile al 100%, a meno che non siate telepati che leggono nella mia mente, ma ho deciso di postarlo ugualmente sulla base delle motivazioni indicate in Notturno 01. Commenti, insulti, frasi deliranti e/o inni di rivolta sono i benvenuti.
Sai, probabilmente non l'avrò capito fino in fondo, o come lo intendevi tu, ma mentre leggevo ho pensato che questo post è una poesia magnifica, anche se è in prosa.
Scorre come una poesia, è dolce e pieno di belle immagini, e sono seria ora che ti dico che mi è piaciuto tantissimo ;*
Scorre come una poesia, è dolce e pieno di belle immagini, e sono seria ora che ti dico che mi è piaciuto tantissimo ;*
- Posted at 00:32 | By
Mi sento anch'io uno spettatore di quel misterioso mosaico microcosmico che si sta coprendo di insetti. Una bella metafora per descrivere alcune tristi sensazioni che provo. Mi sembra per dirla con parole ltrui di scivolare sempre più nel calduccio del lungo il pelo del coniglio gigante rischiando perdere di vista il grande prestigiatore che lo estrae dal cappello..cio Fab
- Posted at 15:44 | By