CHI SONO?

Mi chiamo Fabrizio ed abito in provincia di Ancona. Se volete sapere altro date un'occhiata al mio profilo o rivolgetevi al SISMI. Fatta eccezione per alcune immagini ed i testi di canzoni, il resto dei contenuti è opera mia, poesie comprese. Ho scoperto che alcune di queste sono state riportate su altri blog e siti web, la qual cosa mi fa molto piacere. Vi prego solamente di indicare la fonte ed il mio nick quando lo fate, grazie :)

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MUSIC CORNER

2006: Odissea nel Fabrizio

venerdì, ottobre 13, 2006

[FRASE DEL GIORNO: La verità è tanto più difficile da sentire quanto più a lungo la si è taciuta - Anne Frank ]
[BGM: Io - Viola Lontano ; Io - Infranta ]


Sto perdendo il conto dei giorni… passano via come battiti di ciglia, uno dietro l’altro. Adesso, per esempio, ero convinto di aver fatto l’ultimo post ieri sera, invece è stato mercoledì… ho completamente saltato un giorno. Ma ero convinto eh, ci avrei scommesso tre dita di un piede (o 5.000 euro in gettoni d’oro). Tutto passa così, mi sfiora senza farsi notare, in sordina, silenzioso come luce lunare. E mentre il tempo continua a srotolarsi, io alterno stati d’animo con la stessa rapidità di un caleidoscopio in una centrifuga. Mezzora fa ero tranquillissimo, quasi contento. Ora sono malinconico e con lo sguardo fisso al passato. Di questo passo tra mezzora sarò euforico e tra un’ora in treno diretto a Venezia per urlare il mio disappunto in qualche calle. Temo che non ce la farò a distaccarmi completamente come deciso, è più forte di me. Non riesco a lasciarmi il dubbio alle spalle, è qualcosa che sento ancora in sospeso, una nota che echeggia fissa a metà di una canzone. Ho avuto le mie difficoltà quella volta con Alessia, quando tutto era in chiaro ma avevo l’impressione che lei avesse capito diversamente, figuriamoci ora, con questa “conclusione”…
Comunque, per farla breve, sono ancora là, davanti al cancello. Ho altri propositi in testa, una nuova serie di cuscini e coperte e potrei correre via da un momento all’altro qualora qualcosa attirasse la mia attenzione. Ma in mancanza di qualcosa di più importante da fare, me ne resto là come un coglione. Sono passati 20 giorni da quando le ho scritto la mail, e quale altro significato potrebbero avere 3 settimane di silenzio? Quale, se non un “non me ne frega altamente una minchia di lei, messere” ?
E allora che cazzo aspetto a fare? Aspetto una formalità, aspetto che qualcuno scriva, di grazia, la parola FINE sotto l’ultima riga di questo libro. Senza quella non mi sento sicuro di poter abbandonare tutto, chiudere e rimettere il volume sulla mensola. Tra le tante ipotesi, quella di aver sbagliato a chiamarmi fuori anzitempo. Forse ho solamente forzato in una direzione una situazione ancora in fieri, ma allora perché non notificarmelo? Non lo so… continuo a pensare di non contare più un cazzo e che il resto sia stata mancanza di coraggio. E’ tuttora l’ipotesi più accreditata, ma non è l’unica, ed è qui che nasce il mio personalissimo problema.
Paranoie, incastri mentali, spirali di neuroni impazziti… devo trovare il bandolo della matassa, a costo di impugnare le forbici.

posted by Rendal at 23:00

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