CHI SONO?

Mi chiamo Fabrizio ed abito in provincia di Ancona. Se volete sapere altro date un'occhiata al mio profilo o rivolgetevi al SISMI. Fatta eccezione per alcune immagini ed i testi di canzoni, il resto dei contenuti è opera mia, poesie comprese. Ho scoperto che alcune di queste sono state riportate su altri blog e siti web, la qual cosa mi fa molto piacere. Vi prego solamente di indicare la fonte ed il mio nick quando lo fate, grazie :)

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MUSIC CORNER

“Sono l’uomo di Vitruvio delle emozioni”

martedì, marzo 27, 2007

[BGM: Terra Naomi - Say It's Possible ]

..come disse poco fa il saggio parlando con un’amica su Windows Live Messenger. Ed il saggio chiaramente sono io.
Oggi sono strano, ma non ditemelo perché dopo la trentesima volta diventa un tantino irritante. Però è vero, oggi sono parecchio strano. Dico e faccio cose che normalmente non direi/farei. Di fronte ad una qualunque situazione, quando il mio cervello apre l’albero delle opzioni comportamentali scelgo sempre la meno quotata, la più bistrattata. Se usassi l’aiuto del pubblico sceglierei per certo la risposta che ha preso meno del 10% dei voti. E se la domanda fosse “Qual’è stata l’invenzione più importante della storia?” risponderei con decisione “il pongo”, ancora prima di leggere le risposte.
Perché proprio il pongo? Boh, mi è venuto in mente adesso. Oggi sono strano, oggi me lo posso permettere.
E passiamo ora alla cronaca: è stata ritrovata venerdì scorso una preziosa pagina di quadernone smarrita due anni fa in seguito a circostanze tuttora da chiarire. La pagina era finita in fondo ad un mobile ed in seguito ricoperta di cianfrusaglie. Da Ancona il nostro inviato, Fabrizio Moonlight. Fabrizio ci sei?

"Si, buonasera.. mi sentite? Sono collegato?..toglietemi il ritorno in cuffia per cortesia… mi sentite dallo studio? Ah, ecco! Buonasera, siamo qui in provincia di Ancona dove una curiosa vicenda ha sollevato lo scalpore generale dei cittadini. Dopo quasi due anni, pensate, una vecchia pagina di quadernone è ritornata alla luce, con buona pace del proprietario e dei cittadini che aspettavano da tempo questo momento. La pagina in questione fa parte di un quablock sul quale il signor F. era solito scrivere le proprie baggianate, baggianate però a lui molto care. Ebbene, pensate, dopo ben 600 giorni il signor F. ha potuto rileggere quello scritto del quale aveva perso memoria. Ma sentiamo in prima persona come sono andate le cose… Signor F. ci dica, come è successo?”
“Le pagine del quablock si staccano, idiota. Si era staccata e non mi ero neanche accorto, manco sapevo di aver perso quella pagina. Poi venerdì ho ribaltato tutto perché non trovavo i driver lan della P5P800 e la pagina è risaltata fuori…”
“E ci dica, cosa ha provato in quel momento? Commozione? Pianto? Cos’ha pensato quando ha rivisto quello scritto?”
“…commozione e pianto? …mi scusi, ma lei è scemo? Ad ogni modo lì per lì sono rimasto sorpreso… ho pensato: che minchia è ‘sta cosa? Poi ho visto che avevo scritto quelle robe alle 3 di notte ed ho capito come mai non ricordavo neanche di averle scritte…”
“E non le sembra strano che quella pagina possa essere finita lì, in quel posto strano… quel mobile… non ha pensato che magari qualcuno potrebbe averla letta? E magari avergliela nascosta di proposito, per farle del male…”
“…lei non è normale. E’ il mobile della scrivania, dove pensa che tengo le robe che scrivo, nel frigorifero? Quanto al fatto che qualcuno possa averla letta… beh, sto per postarla in un blog pubblico, lei che dice?”
“Insomma, niente di scabroso in questa vicenda? Nessuna tragedia, niente di niente?”
“L’unica tragedia è il giornalismo che lei rappresenta. Arrivederci.”
“...ehm, da Ancona è tutto, linea allo studio.”

Cronaca vera. In effetti ho ritrovato una pagina di quadernone che non sapevo neanche di aver perso. E’ vero anche che non ricordo di aver mai scritto quelle cose, e non ho la più pallida idea di cosa stessi pensando in quel momento. E’ altresì vero che il giornalismo spesso e volentieri è una tragedia.


Chi cercavi con i tuoi occhi d'argento?
Nel vortice di musica confusa volevo il tuo sguardo,
brillante, dolce, accarezzato dal caldo vento
sulla spiaggia di un agosto bugiardo.

Indifferenza, fredda e tagliente sulla pelle,
inutili parole di un cuore ora lontano,
mentre spegni ad una ad una queste stelle
ed accendi il mio dolore con la mano.

E' tutto inutile, in un gioco di dadi senza fine,
in un mondo in cui regna solitario il pianto,
le mie lacrime dipingono montagne, e poi colline,
arrendendosi al tuo amore infranto.

Non esisto nei tuoi occhi, non esisto in questo giorno,
e mi abbandono in questo triste viaggio
senza alcuna meta, e senza alcun ritorno
perché amo il tuo ricordo, e amo il tuo miraggio.

03 agosto 2005 ~ 03.19

posted by Rendal at 22:35

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Comments for “Sono l’uomo di Vitruvio delle emozioni”
A volte capita. Ma comunque vorrei farti notare una cosa, scusa se te lo dico, ma...sei strano ultimamente ;P
Scherzo!Ripigliati darkettoneee ;***