domenica, novembre 19, 2006
[BGM: Angry Man - Better Life ]
ROSA DI NOVEMBRE
Sei tornata ancora, nel freddo dell’inverno,
con le mani e gli occhi brillanti del tuo gelo,
e tocchi la mia pelle che non ricorda il sole
e sporchi questa neve con il tuo cuore nero
spegnendo quella luce bianca
che tanto amavo, e che ora manca.
La mia rosa di novembre, figlia di un’estate,
vive anche lontana dalla sua teca di vetro.
E’ tornata con il vento di queste sere opache
portando pioggia grigia ed un tramonto tetro
che troneggia su questa sensazione
di essere rinchiuso nella sua prigione.
Una camera di ghiaccio, lago del ricordo,
tra pareti azzurre di un gelido candore,
i tuoi petali rossi che mi bruciano la pelle
e le tue spine amare che strappano il calore
mentre lotto contro questo vento
e cerco di riaccendere quel fuoco spento.
La mia rosa di novembre, mare nella nebbia,
graffia la mia anima con il suo lento abbraccio.
Spacca quella terra dove un tempo era sbocciata
e lascia nei miei occhi lacrime di ghiaccio
che scendono lente, come rassegnate
alla malinconia, a morire congelate.
E’ tornata,
e punge ancora come sempre.
Non è mai appassita,
è la mia rosa di novembre.
14 gennaio 2005
ROSA DI NOVEMBRE
Sei tornata ancora, nel freddo dell’inverno,
con le mani e gli occhi brillanti del tuo gelo,
e tocchi la mia pelle che non ricorda il sole
e sporchi questa neve con il tuo cuore nero
spegnendo quella luce bianca
che tanto amavo, e che ora manca.
La mia rosa di novembre, figlia di un’estate,
vive anche lontana dalla sua teca di vetro.
E’ tornata con il vento di queste sere opache
portando pioggia grigia ed un tramonto tetro
che troneggia su questa sensazione
di essere rinchiuso nella sua prigione.
Una camera di ghiaccio, lago del ricordo,
tra pareti azzurre di un gelido candore,
i tuoi petali rossi che mi bruciano la pelle
e le tue spine amare che strappano il calore
mentre lotto contro questo vento
e cerco di riaccendere quel fuoco spento.
La mia rosa di novembre, mare nella nebbia,
graffia la mia anima con il suo lento abbraccio.
Spacca quella terra dove un tempo era sbocciata
e lascia nei miei occhi lacrime di ghiaccio
che scendono lente, come rassegnate
alla malinconia, a morire congelate.
E’ tornata,
e punge ancora come sempre.
Non è mai appassita,
è la mia rosa di novembre.
14 gennaio 2005
posted by Rendal at 03:42
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