Notte
martedì, aprile 17, 2007
Mi perdo nelle occhiaie cieche delle finestre di fronte,
oblique, nel marmo spettrale che emerge dal nero.
Mi perdo nella caoticità delle pietre sul bordo del viale,
abbandonate, umiliate in coerente asimmetria.
Mi perdo nella vibrazione levigata di un latrato lontano,
bianco, snello ed agile nel suo irradiarsi intorno.
Mi perdo nelle morbide effusioni di un vento lento,
pallido, aderente e sensuale d'innocente malizia.
Mi perdo nella macchia ombrosa e profonda del cielo,
livida, densa di buio e di stracciate tenebre blu.
Mi perdo nel ghigno lucido e candido della luna,
slavato, nel suo alone esangue di vapore latteo.
Mi perdo nell'assenza d'immagini, in pensieri letargici,
aspri, spigolosi e metallici pensieri di te.
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