CHI SONO?

Mi chiamo Fabrizio ed abito in provincia di Ancona. Se volete sapere altro date un'occhiata al mio profilo o rivolgetevi al SISMI. Fatta eccezione per alcune immagini ed i testi di canzoni, il resto dei contenuti è opera mia, poesie comprese. Ho scoperto che alcune di queste sono state riportate su altri blog e siti web, la qual cosa mi fa molto piacere. Vi prego solamente di indicare la fonte ed il mio nick quando lo fate, grazie :)

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La Teoria del Tempo Compresso

domenica, maggio 20, 2007

[FRASE DEL GIORNO: La lunghezza effettiva della vita è data dal numero di giorni diversi che un individuo riesce a vivere. Quelli uguali non contano - Luciano De Crescenzo ]
[BGM: Eagles - Hotel California ]
A volte, mentre lavoro, mi capita di riflettere sul passare del tempo (ed i risultati finiscono spesso in questo blog, come avrete potuto notare). Queste riflessioni scaturiscono spesso da piccoli episodi, come mi è successo ieri: rispondere sorridendo “eh no, stavolta non faccio mica la stessa cazzata come l’altro giorno” e realizzare poi che “l’altro giorno” era 6 mesi prima è un avvenimento che apre senza dubbio ampi spazi di riflessione :)
Ebbene da qui è scaturita la Teoria del Tempo Compresso, che poggia in parte sulla Teoria del Tempo Dilatato (applicata abitualmente alle sale d’aspetto ed alle file alla posta), e che ha come presupposto il tempo come entità elastica.
La Teoria del Tempo Compresso riguarda un processo del tutto particolare, e probabilmente soggettivo, del quale sono vittima durante i giorni lavorativi. Ebbene, nel corso della normale giornata lavorativa si applica la basilare Teoria del Tempo Dilatato, ovvero il tempo sembra non passare mai in misura direttamente proporzionale a quanto ti stai rompendo le palle, quindi si dilata, si estende, si stira e continua a dilatarsi fino alla sera. Non appena finisce il lavoro, ovvero la forza che pratica questa estensione e dilatazione, il tempo viene rilasciato e per via del suo effetto elastico immediatamente ritorna al suo stato normale con la differenza che la giornata appena trascorsa subisce questo contraccolpo elastico venendo quindi schiacciata e compressa ad una dimensione minore di quella che avrebbe normalmente. Risultato: mentre lavoro il tempo sembra non passare mai, ma quando mi guardo alle spalle le giornate sembrano essere volate via a velocità folle.
E questa è la Teoria del Tempo Compresso.
Prima di chiamare la neuro considerate che questa è l’unica spiegazione razionale che sono riuscito a trovare per l’effetto di cui sono veramente vittima, ed inoltre stasera sono in vena di stronzate :)

posted by Rendal at 00:45

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Comments for La Teoria del Tempo Compresso
Ma che succede se uno ad esempio lavora 10 anni di fila?

E' follia.
Un'estensione di questa portata potrebbe spezzare il tempo e congelare la vita così come la conosciamo.
Diverremmo prede inermi di entità extra-temporali.
E' vivamente sconsigliato.

Pensavo più ad un effetto del tipo che si muore di vecchiaia senza accorgersene.

Invece la tua descrizione (che sembra una descrizione come la farebbe Geordie La Forge) sia molto più sensata della mia.

Ci credo, da quando indosso il cerchietto davanti agli occhi invece che sulla testa il mondo ha tutta un'altra prospettiva...