CHI SONO?

Mi chiamo Fabrizio ed abito in provincia di Ancona. Se volete sapere altro date un'occhiata al mio profilo o rivolgetevi al SISMI. Fatta eccezione per alcune immagini ed i testi di canzoni, il resto dei contenuti è opera mia, poesie comprese. Ho scoperto che alcune di queste sono state riportate su altri blog e siti web, la qual cosa mi fa molto piacere. Vi prego solamente di indicare la fonte ed il mio nick quando lo fate, grazie :)

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MUSIC CORNER

Questa sera volevo scrivere

venerdì, giugno 08, 2007

[FRASE DEL GIORNO: Di tutto ciò che la mente può afferrare, l'ultima cosa è sé stessa - Conan Doyle ]


Scrivo e continuo a scrivere, mentre tre contratture alla schiena mi fanno amare il letto in contrapposizione ad una birra con gli amici. Continuo a scrivere, ma sempre più le parole mi stanno strette: inefficaci e povere, non riescono a trasmettere immagini e stati d'animo, ricordi e sensazioni. E' in serate così che questo blog mi appare completamente inutile. Perché quello che scrivo può essere letto, ma non può essere provato; può essere capito, ma non può essere sentito.
Quest'impossibilità di trasmettere appieno quello che sento mi fa odiare l'imprecisione e la parzialità emotiva veicolata da lettere e scritti, per l'ostacolo che pone alla mia voglia di trasmettere.
In rimedio ho provato a scrivere su immagini, per aggiungere alle parole ulteriori sensazioni visive, ma il risultato questa sera (e specifico questa sera) non mi soddisfa. Ulteriore aggiunta è stato lo sfondo musicale ma, seppur piacevole, lo ritengo un'arma a doppio taglio per la soggettività delle sensazioni che la musica evoca all'orecchio dell'ascoltatore.
Tutto questo perché questa sera volevo scrivere.
Volevo scrivere di quello che ho sentito mentre rientravo dal lavoro, fermo ad un semaforo, guardando un albero mosso dal vento mentre dal mio stereo usciva il pianoforte di "Of Light and Darkness".
Volevo scrivere di quello che ho provato subito dopo, sentendo il sole che sul mio braccio fuori dal finestrino bruciava d'estate.
Volevo scrivere del ricordo che mi è preso mentre attraversavo quell'incrocio e del sorriso triste che ho fatto, prima di rendermene conto e controllare se qualcuno mi aveva visto sorridere da solo come un cretino.
Volevo scrivere di come queste tre sensazioni sbocciate in meno di cinque minuti si siano fuse ad amalgamate da qualche parte dentro di me per dar vita allo stato d'animo agrodolce che ho questa sera.
Volevo scriverlo, ed avevo anche cominciato prima di cancellare tutto per l'insoddisfazione di cui sopra.
Non basta scrivere "dolce malinconia", così come non basta Google Earth per farti sentire cosa si prova a volare.
Ciononostante non ho altre scelte, e continuerò a farlo non appena questa sensazione d'inutilità abbandonerà il suo apice.

posted by Rendal at 23:39

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