CHI SONO?

Mi chiamo Fabrizio ed abito in provincia di Ancona. Se volete sapere altro date un'occhiata al mio profilo o rivolgetevi al SISMI. Fatta eccezione per alcune immagini ed i testi di canzoni, il resto dei contenuti è opera mia, poesie comprese. Ho scoperto che alcune di queste sono state riportate su altri blog e siti web, la qual cosa mi fa molto piacere. Vi prego solamente di indicare la fonte ed il mio nick quando lo fate, grazie :)

CREDITS

MUSIC CORNER

Mulini a vento

sabato, ottobre 18, 2008

[BGM: Stratovarius - Forever ]

Non ci sono parole, tutte perse, smarrite... O forse le ho già tutte usate.
Per descrivere, e descriverti, quel tanto di indefinibile che sfugge ad ogni forma coerente d'illustrazione.
Sei di nuovo tu, e questo è quanto. Questo può bastare, a noi due, per capire.
O forse no, forse sono rimasto il solo... Si, decisamente più probabile.
In questo caso è inutile combattere contro i mulini a vento, cercando di spiegare cosa si prova a baciare una melodia.

posted by Rendal at 23:44

0 commenti | Scrivi un commento

Tra le righe

lunedì, ottobre 13, 2008


Un uomo onesto, un uomo probo,
tralalalalla tralallaleru
s'innamorò perdutamente
d'una che non lo amava niente.

Gli disse portami domani,
tralalalalla tralallaleru
gli disse portami domani
il cuore di tua madre per i miei cani.

Lui dalla madre andò e l'uccise,
tralalalalla tralallaleru
dal petto il cuore le strappò
e dal suo amore ritornò.

Non era il cuore, non era il cuore,
tralalalalla tralallaleru
non le bastava quell'orrore,
voleva un'altra prova del suo cieco amore.

Gli disse ancor se mi vuoi bene,
tralalalalla tralallaleru
gli disse ancor se mi vuoi bene,
tagliati dei polsi le quattro vene.

Le vene ai polsi lui si tagliò,
tralalalalla tralallaleru
e come il sangue ne sgorgò
correndo come un pazzo da lei tornò.

Gli disse lei, ridendo forte,
tralalalalla tralallaleru
gli disse lei, ridendo forte:
l'ultima tua prova sarà la morte.

E mentre il sangue lento usciva,
e ormai cambiava il suo colore,
la vanità fredda gioiva:
un uomo s'era ucciso per il suo amore.

Fuori soffiava dolce il vento
tralalalalla tralallaleru
ma lei fu presa da sgomento
quando lo vide morir contento.

Morir contento e innamorato
quando a lei nulla era restato,
non il suo amore non il suo bene,
ma solo il sangue secco delle sue vene.



[Fabrizio De Andrè - La Ballata dell'amore cieco]



Dedicata a chi la sente, ed ovviamente alla mia burattinaia preferita.

posted by Rendal at 02:32

3 commenti | Scrivi un commento