CHI SONO?

Mi chiamo Fabrizio ed abito in provincia di Ancona. Se volete sapere altro date un'occhiata al mio profilo o rivolgetevi al SISMI. Fatta eccezione per alcune immagini ed i testi di canzoni, il resto dei contenuti è opera mia, poesie comprese. Ho scoperto che alcune di queste sono state riportate su altri blog e siti web, la qual cosa mi fa molto piacere. Vi prego solamente di indicare la fonte ed il mio nick quando lo fate, grazie :)

CREDITS

MUSIC CORNER

Fuoco d'Inverno

mercoledì, dicembre 27, 2006


[FRASE DEL GIORNO: If you don't live for something, you'll die for nothing. ]

Immerso nel ricordo di un brillantino sul viso mi è venuta voglia di scrivere nel blog. Era da un po’ che non lo facevo, l’umore era leggero perché distratto da altre forme di intrattenimento. Virtuali, come quel bacio-scintilla che ha scatenato un incendio. Ed in quelle fiamme d’estate ballano le mie decisioni come burattini legati a razionalità ed impulso, mentre folate di vento improvvise accostano lingue di fuoco al legno, bruciando e annerendo ma senza consumare.
Così va, e così deve andare.

.....
If you don't live for something, You'll die for nothing.
Through the best and the worst
The struggle and sacrifice.
For the true who've remained and the new blood.
Motivation, undying allegiance
Striving through the hardships and affliction.
Every drop of blood
Every bitter tear
Every bead of sweat
I live for this.

[ Hatebreed - Live for This ]

posted by Rendal at 21:15

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Notturno 08: Candela

sabato, dicembre 02, 2006

Una candela… Perché mi fermo interi minuti a guardarla? Cos’è che continuo a cercare nella sua fiamma? Quello che voglio non c’é.
Il passato non ritornerà, né lo faranno profumi e carezze, e quel fuoco che sentivi sulla pelle e dentro gli occhi.
Parole ed emozioni, il fremito dei sentimenti quando sono ancora nuovi e le speranze incantate da concetti come “eternità” o “per sempre”: tutto incatenato ad un tempo morto e perduto. Una vita nella vita, caduta per sempre fuori portata; e cosa resta? Ricordi sbiaditi ed ombre di vecchi sorrisi. Suoni ovattati e poche frasi di una voce che non ricordi.
Quello che invece ricordi è che tutto era diverso; l’estate era più soleggiata, i colori più forti e la musica più coinvolgente, gli sguardi erano più emozionanti e d’inverno la pioggia, vista dal vetro, poteva cambiarti il pomeriggio.

E le lacrime… anche le lacrime, sul cuscino, avevano un altro sapore.

Tutto stava già scivolando nell’abisso mentre eri impegnato a vivere quello che sembrava non potesse finire mai. Ed è stato un processo così rapido e silenzioso che ti sei accorto di cosa avevi perso solamente la prima volta che ti sei voltato a guardare indietro.
Prima no, prima si guarda soltanto avanti.
Ed ora è troppo tardi… Alle tue spalle quelle luci sono lontane.
Tenui chiarori in fondo ad un corridoio spento.
Era un fuoco incandescente ed inesauribile, capace di bruciare sull’acqua e scottarti la pelle.
Quello che resta è un tepore lieve e triste, una singola fiamma che ha paura del vento.
Una candela…

E continua a morire.

posted by Rendal at 05:02

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