CHI SONO?

Mi chiamo Fabrizio ed abito in provincia di Ancona. Se volete sapere altro date un'occhiata al mio profilo o rivolgetevi al SISMI. Fatta eccezione per alcune immagini ed i testi di canzoni, il resto dei contenuti è opera mia, poesie comprese. Ho scoperto che alcune di queste sono state riportate su altri blog e siti web, la qual cosa mi fa molto piacere. Vi prego solamente di indicare la fonte ed il mio nick quando lo fate, grazie :)

CREDITS

MUSIC CORNER

La seconda che hai detto

martedì, settembre 11, 2007

[BGM: Children of Bodom - We're Not Gonna Fall ]


L’altra sera mi hanno chiesto se mi mancano maggiormente le persone con cui avevo a che fare oppure se quello che scatena la mia malinconia è la mancanza della situazione, e di quello che provavo… Rispondo qui, anche se a farmi la domanda in privato è stata una timida che non vuole commentare nel blog [hai perso la scommessa, è giusto che paghi. Ma sarò buono e non farò il tuo nome… non in pubblico almeno >:) ]
Risposta: ovviamente sono entrambe le cose, ma il nucleo centrale è che mi mancano quelle sensazioni, mi manca essere innamorato. Ripensare quindi a chi mi ha fatto provare quelle emozioni è semplicemente un sintomo, una conseguenza riflessa ed inevitabile. La stessa conseguenza che mi impedisce di provare eccessivo rancore nei loro confronti, e che mi fa restare qui disponibile come il re dei coglioni anche se mi richiamano a distanza di tempo per fare il loro consigliere sentimentale [ “tu non sbagli mai!” – “Non dire cazzate, sbaglio eccome…” – “Quando dai consigli non sbagli mai, sbagli solo a sceglierti le donne” – “…brava, indovinato, ma dirtelo da sola non è il miglior complimento che ti potessi fare…” :P ].
Certo, quando poi mi sento dire, per l’ennesima volta:

- “Sai, lui con me si comporta così…”
- “Si ma è un comportamento da stronzo, nessuno, se veramente innamorato, si comporterebbe così con la propria ragazza. Se fossi innamorato io non ci riuscirei neanche se volessi ad avere certi atteggiamenti…”
- “Lo so, ma tu sei perfetto. Lui no.”

è inevitabile non provare di nuovo quella sensazione agrodolce di gioia per il complimento ed amarezza per il paradosso. Con questo non voglio incolpare lei eh, ci mancherebbe. Abbiamo già appurato che il cretino sono io ad infilarmi sempre in situazioni disperate. E credo anche di aver capito il perché, ed è una risposta fondamentale che rincorrevo da parecchio tempo. Ma non ne parlerò qui, voglio prima parlarne con una persona e rifletterci sopra un altro po’. Nel mentre ci pensa la musica a regalarmi un po’ di utopia.

“Take my hand and fly
Will you ever be that tall?
Don't you be afraid,
We're Not Gonna Fall

Do you believe in what we've got?
Try it, one shot
We stand once and for all,
We're Not Gonna Fall”


posted by Rendal at 02:42

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Confessione di una notte di luglio

martedì, settembre 04, 2007

[BGM: Guns 'N Roses - Sweet Child O' Mine ]



A volte può bastare veramente poco per passare dalla noia al buonumore, ad esempio potrebbe bastare leggere una frase in un blog (ogni riferimento a fatti realmente accaduti è puramente casuale… ma anche no ^^).
Ad ogni modo adesso sono di buonumore, per questo mi è venuta voglia di raccontare qualcosa di bello, e di postare una poesia scritta due anni fa in una notte di luglio. Quella sera incontrai per la prima volta una ragazza, un’amica di mia cugina. Era appena uscita da una storia durata, se non erro, 7 anni, e come sapete dal momento che si tira fuori questo genere di discorso io non resisto e devo mettermi a fare il consigliere… Risultato: parlammo per quasi due ore, come se ci conoscessimo da chissà quanto tempo (ovviamente essere presentati da mia cugina come tramite aveva contribuito non poco a sciogliere tutte le reticenze iniziali). Quelle due ore furono molto importanti per me… Provai qualcosa, di preciso non so neanche io cosa... Ricordo il suo sorriso incantevole, nella penombra della macchina, le sue parole così sorprendentemente simili alle mie, al mio modo d’essere. Stavo provando sensazioni che credevo essere irrimediabilmente perdute da 4 anni, stavo scoprendo che forse sarei potuto riuscire ad innamorarmi di nuovo con una semplicità disarmante, sarebbe bastato incontrare la persona giusta. Questo capii, grazie a lei, quella sera. Che il mio cuore non era rotto, era semplicemente fermo. Non accadde nient’altro, passammo tutti il tempo a parlare (ignorando mia cugina che, poverina, era lì in un angolo a fare da spettatrice :P).
Tornato a casa quelle sensazioni svanirono rapide come erano arrivate… Quella notte rimasi a riflettere su quello che mi era accaduto, senza però riuscire a definirlo. Tutto era cominciato, e poi finito, nel giro di una serata. Un cotta lampo durata 2 ore? Forse è la definizione che ci si avvicina di più, ma so che non è del tutto corretta. Fu piuttosto come fare un bellissimo sogno, ma da sveglio. Questo pensai, e sull’onda di quelle emozioni ancora vive scrissi, appunto, questo:


UN SOGNO IN UN SORRISO

Come limpida luce di sorgenti d’argento,
scende improvvisa la dolcezza del tuo viso
in una notte senza volto e senza vento,
tracciando un sogno in uno splendido sorriso.
Ti vedo tra le ombre di questo chiaroscuro
brillante ed incantevole figlia di una stella,
incanto sospeso tra il presente ed il futuro,
incanto di una sera improvvisamente bella.
Risplendi in questo buio come luna piena,
immensità chiara di emozioni delicate,
immensità dolcissima, canto di sirena
che risveglia sensazioni ormai dimenticate.
E per un breve momento sei melodia splendente,
sole accecante che cancella ogni ricordo,
infinita bellezza e profumo inebriante,
e nei tuoi occhi il cielo… ed in te mi perdo.

15 luglio 2005 ~ 01.50




Non l’ho più rivista, dopo quella sera. E chi di voi sta urlando “e allora sei un cretino!!” ha perfettamente ragione, forse avrei dovuto parlarne con mia cugina, forse avrei dovuto organizzare un’altra serata insieme… eppure, in quei giorni non era quello che volevo. Avevo riacquistato un barlume di speranza e quindi volevo con tutto me stesso tornare ad amare, ma chissà perché non vedevo in lei la persona adatta. Forse perché era ancora innamorata del suo ex, e mi sarei sentito troppo bastardo a farmi avanti sulle ceneri ancora calde di una storia d’amore (così lunga poi…), o forse fu la paura di scoprire che quel breve sogno che mi aveva ridato fiducia potesse essere soltanto un’illusione… Non lo so, e temo che non lo saprò mai. Sta di fatto che fu una serata splendida ed importante… poi vabbè, ci hanno pensato altre a distruggere tutte quelle speranze, ma questa è un’altra storia… ^^

posted by Rendal at 00:12

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Strade pericolose

domenica, settembre 02, 2007

[BGM: Type O Negative - She Burned Me Down ]


Serata piacevole (se si esclude la scandalosa attesa di più di un’ora al sushi bar), eppure quando siamo passati per quella strada, direttamente sotto casa di lei, la mia simpatica mente non ha resistito dal mostrarmi circa 800 flashback dello scorso agosto. Come a dire: “Ti ricordi, si? Non avrai mica dimenticato che lì è dove ti fermavi sempre con la macchina e le facevi uno squillo per farla scendere? Non avrai mica dimenticato quella sera che è uscita con in mano due bicchieri ed una bottiglia per brindare sotto le stelle? La sorpresa, il cuore che sembrava poter risorgere dal suo stato letargico, il suo vestito mosso dal vento ed il suo sorriso mentre le aprivi la portiera? No dico, non avrai dimenticato tutte queste sensazioni?”
No grazie, non le avevo dimenticate. Ma serve a qualcosa ricordarle, se si è il solo a farlo? Serve a qualcosa ricordare per l’ennesima volta che sei l’unico cretino a tenersi stretto ogni singolo batticuore? Mi rispondo di si, ancora, anche se fa male. Anche se questo mi riporta alla mente che non ho mai trovato quello che cercavo, che ho sempre amato chi parlava impropriamente di amore.
Perciò, lasciata alle spalle quella strada, è meglio pensare ad altro. Meglio bere un bicchiere di vino, e costringere la mia mente a guardare il display della mia macchina fotografica, e pensare a quanto tempo tenere aperto l’otturatore per riuscire a beccare anche la luce delle stelle sul mare.
A quanto pare 10 secondi sono bastati.

posted by Rendal at 03:49

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Replay: Dove gli angeli non volano

sabato, settembre 01, 2007




DOVE GLI ANGELI NON VOLANO

Sono partito con il cuore e con la speranza,
con l’euforico calore del primo batticuore,
ho amato le tue labbra nella nostra stanza,
ho cantato i tuoi sorrisi e pianto il tuo dolore.
Ho viaggiato al tuo fianco per un mondo ormai distante,
mentre tu giocavi con il mio amore e la tua rabbia
una partita sadica, mutevole e incostante,
come un vento dispettoso che gioca con la sabbia.
Ti appoggiavi a me per non cadere e andare avanti,
e prendevi la tua forza dallo starmi sempre accanto.
Nascondendo ad i miei occhi i tuoi veri sentimenti,
mi hai usato per cambiare in dolce gioia il pianto.

Alla fine ti ho guarita ed ho perso d’importanza,
così mi hai lasciato solo nella nostra stanza…
Vittima di un sogno che poggiava sul tuo vetro,
mi hai usato per guidarti eppoi mi hai lasciato indietro.

E continuo a camminare, in una terra senza fine…
Dove i silenzi sono lunghi e sono tristi le mattine.
Un mondo perso nella nebbia, dove non si può volare…
Dove le rose sono grigie e non possono sbocciare.
Un mondo solitario che raffredda la mia pelle…
Dove il mare è sempre nero e non riflette più le stelle.
Un mondo rallentato figlio di giorni indifferenti…
Dove i sorrisi sono tristi e tutti gli occhi sono spenti.
Un mondo ormai scheggiato, dove i baci non consolano…
Dove gli amori sono freddi… e gli angeli non volano.


scritta il 12 ottobre 2005


posted by Rendal at 06:01

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