Psicostasia personale
mercoledì, luglio 24, 2013
"Can't bee your motion
Can't bee that frozen
Can't bee those limbs you miss, or everything
Can't bee the apocalypse, one or the other
Can't live your life for you and for me
Can't even bee your final pollution
I wish I was the heartbeat of your destruction"
Can't bee that frozen
Can't bee those limbs you miss, or everything
Can't bee the apocalypse, one or the other
Can't live your life for you and for me
Can't even bee your final pollution
I wish I was the heartbeat of your destruction"
E.D.E. (Effetto Doppler Emotivo)
martedì, luglio 16, 2013
[BGM: Left Hand Solution - Illusion ]
Ho passato gli ultimi anni a correre.
Frenesia stressante, tempo impazzito, un continuo rincorrere le risposte a tutte le domande che ti vengono poste. Solo che la vita gioca con te, e le domande che ti cadono intorno sono sempre più numerose delle risposte che riesci a raggiungere. E allora provi a correre più veloce, "questa volta le faccio tutte", pensi, "poi finalmente potrò sedermi".
Così acceleri, e mentre tu continui a correre tutto quello che attraversi, il tuo mondo, diventa sfocato, confuso, come il panorama dal finestrino di un treno.
Eppure non te ne rendi conto, perché sei convinto di conoscere bene quello che ti circonda, d'altronde è la tua solita vita, la tua solita realtà. Corri, e quella sagoma che hai appena intravisto con la coda dell'occhio non ti lascia dubbi, non solleva domande.
Si lo so, è il palo della luce del piazzale.
Si lo so, è quel palazzo nuovo tutto blu e verde.
Si lo so, è l'insegna del supermercato.
Finché un bel giorno l'ingranaggio nel quale sei finito si inceppa, qualcosa blocca la ruota all'interno della quale stai girando come un criceto impazzito, e ti ritrovi fermo, per la prima volta da chissà quanto tempo. Ed è lì che capisci che la tua vita, la tua realtà, non è affatto come la ricordavi e come pensavi che fosse.
Niente e rimasto com'era quando hai iniziato a correre, eri semplicemente troppo occupato e distratto per accorgertene, e le etichette che hai continuato a mettere su quelle sagome che ti sfrecciavano accanto sono tutte sbagliate.
Il palo della luce è di un altro colore, l'hanno cambiato.
Il blu di quel palazzo è scolorito, non è più nuovo da anni.
Il supermercato è di un'altra catena, l'insegna è completamente diversa, non vedi?
Ecco.
Adesso dimentica tutti gli esempi che ho fatto legati all'ambiente esterno ed alle immagini.
Perché quello che capisci sul serio quando finalmente interrompi il tuo correre frenetico è che la distorsione di quello che hai intorno non è niente in confronto a quella che hai dentro.
Lì non ci sono sagome, e rumori, e colori a ricordarti vagamente l'ambiente...
O ti fermi a guardare, o scoprirai che quelle emozioni che davi per scontate sono diventate abissalmente diverse da come le ricordi, e tu sei stato il complice silenzioso di un cambiamento non voluto.
Questo ho pensato stasera, riflettendo su questo blog e su altre situazioni...
E se anche tutto questo fosse una gigantesca fesseria, beh... ho comunque imparato che kürbisse in tedesco vuol dire zucca.
Quando la pioggia ruba la luna
domenica, luglio 14, 2013
[FRASE DEL GIORNO: Se vuoi vedere l’arcobaleno, devi sopportare la pioggia. ]
[BGM: Dark Tranquillity - Auctioned ]
Fino a pochi giorni fa pensavo che questo blog sarebbe rimasto intoccato a lungo, forse per sempre, come un testimone immobile e silenzioso, fuori dal suo tempo. Poi è successo qualcosa. No, non propriamente qualcosa... Meglio essere precisi: è successo qualcuno.
E dentro, da qualche parte, si è risvegliata quella parte di me che fino a qualche anno fa si specchiava quotidianamente in queste pagine.
Una parte che non era sparita, ma era stata segregata in un angolino, schiacciata dal mare crescente della quotidianità.
Una parte che ha smesso di gridare per diventare più discreta, pacata.
Una parte che adoro, ed è strano realizzare in questo modo che hai fatto qualcosa che non avresti voluto fare, e senza quasi rendertene conto...
E' strano realizzare che sei mancato a te stesso.
Grazie Luna.
"Life became too solid
Diluted by the essence of denial
Caught in fire's eye
The self and filter that is I
My lip was venom
Words formed in my mouth
Hid beneath the tongue
Never to be seen"
"Life became too solid
Diluted by the essence of denial
Caught in fire's eye
The self and filter that is I
My lip was venom
Words formed in my mouth
Hid beneath the tongue
Never to be seen"