Aggrappato alle nuvole
lunedì, gennaio 26, 2015
[FRASE DEL GIORNO: Il vantaggio delle emozioni è che ci traviano - Oscar Wilde ]
[BGM: Ludovico Einaudi - Nuvole Bianche ]
Spero che questo angolo di internet, queste pagine, durino il più a lungo possibile.
E' vero che ormai vengo molto di rado, e scrivo ancora meno, però è un frammento di un periodo che non voglio dimenticare.
Una scheggia di vita lanciata nella rete, che ha toccato molte persone...
Ha commosso, ha fatto ridere, mi ha fatto conoscere gente...
Mi ha emozionato, e le emozioni non andrebbero mai lasciate. Tendono ad andarsene lentamente, come nuvole al vento, ma farle scappare senza cercare di trattenerle il più possibile dovrebbe essere considerato un crimine contro sé stessi.
E questa notte, alcune di quelle emozioni sono ancora qui.
Bello.
[BGM: Ludovico Einaudi - Nuvole Bianche ]
Spero che questo angolo di internet, queste pagine, durino il più a lungo possibile.
E' vero che ormai vengo molto di rado, e scrivo ancora meno, però è un frammento di un periodo che non voglio dimenticare.
Una scheggia di vita lanciata nella rete, che ha toccato molte persone...
Ha commosso, ha fatto ridere, mi ha fatto conoscere gente...
Mi ha emozionato, e le emozioni non andrebbero mai lasciate. Tendono ad andarsene lentamente, come nuvole al vento, ma farle scappare senza cercare di trattenerle il più possibile dovrebbe essere considerato un crimine contro sé stessi.
E questa notte, alcune di quelle emozioni sono ancora qui.
Bello.
Psicostasia personale
mercoledì, luglio 24, 2013
"Can't bee your motion
Can't bee that frozen
Can't bee those limbs you miss, or everything
Can't bee the apocalypse, one or the other
Can't live your life for you and for me
Can't even bee your final pollution
I wish I was the heartbeat of your destruction"
Can't bee that frozen
Can't bee those limbs you miss, or everything
Can't bee the apocalypse, one or the other
Can't live your life for you and for me
Can't even bee your final pollution
I wish I was the heartbeat of your destruction"
E.D.E. (Effetto Doppler Emotivo)
martedì, luglio 16, 2013
[BGM: Left Hand Solution - Illusion ]
Ho passato gli ultimi anni a correre.
Frenesia stressante, tempo impazzito, un continuo rincorrere le risposte a tutte le domande che ti vengono poste. Solo che la vita gioca con te, e le domande che ti cadono intorno sono sempre più numerose delle risposte che riesci a raggiungere. E allora provi a correre più veloce, "questa volta le faccio tutte", pensi, "poi finalmente potrò sedermi".
Così acceleri, e mentre tu continui a correre tutto quello che attraversi, il tuo mondo, diventa sfocato, confuso, come il panorama dal finestrino di un treno.
Eppure non te ne rendi conto, perché sei convinto di conoscere bene quello che ti circonda, d'altronde è la tua solita vita, la tua solita realtà. Corri, e quella sagoma che hai appena intravisto con la coda dell'occhio non ti lascia dubbi, non solleva domande.
Si lo so, è il palo della luce del piazzale.
Si lo so, è quel palazzo nuovo tutto blu e verde.
Si lo so, è l'insegna del supermercato.
Finché un bel giorno l'ingranaggio nel quale sei finito si inceppa, qualcosa blocca la ruota all'interno della quale stai girando come un criceto impazzito, e ti ritrovi fermo, per la prima volta da chissà quanto tempo. Ed è lì che capisci che la tua vita, la tua realtà, non è affatto come la ricordavi e come pensavi che fosse.
Niente e rimasto com'era quando hai iniziato a correre, eri semplicemente troppo occupato e distratto per accorgertene, e le etichette che hai continuato a mettere su quelle sagome che ti sfrecciavano accanto sono tutte sbagliate.
Il palo della luce è di un altro colore, l'hanno cambiato.
Il blu di quel palazzo è scolorito, non è più nuovo da anni.
Il supermercato è di un'altra catena, l'insegna è completamente diversa, non vedi?
Ecco.
Adesso dimentica tutti gli esempi che ho fatto legati all'ambiente esterno ed alle immagini.
Perché quello che capisci sul serio quando finalmente interrompi il tuo correre frenetico è che la distorsione di quello che hai intorno non è niente in confronto a quella che hai dentro.
Lì non ci sono sagome, e rumori, e colori a ricordarti vagamente l'ambiente...
O ti fermi a guardare, o scoprirai che quelle emozioni che davi per scontate sono diventate abissalmente diverse da come le ricordi, e tu sei stato il complice silenzioso di un cambiamento non voluto.
Questo ho pensato stasera, riflettendo su questo blog e su altre situazioni...
E se anche tutto questo fosse una gigantesca fesseria, beh... ho comunque imparato che kürbisse in tedesco vuol dire zucca.
Quando la pioggia ruba la luna
domenica, luglio 14, 2013
[FRASE DEL GIORNO: Se vuoi vedere l’arcobaleno, devi sopportare la pioggia. ]
[BGM: Dark Tranquillity - Auctioned ]
Fino a pochi giorni fa pensavo che questo blog sarebbe rimasto intoccato a lungo, forse per sempre, come un testimone immobile e silenzioso, fuori dal suo tempo. Poi è successo qualcosa. No, non propriamente qualcosa... Meglio essere precisi: è successo qualcuno.
E dentro, da qualche parte, si è risvegliata quella parte di me che fino a qualche anno fa si specchiava quotidianamente in queste pagine.
Una parte che non era sparita, ma era stata segregata in un angolino, schiacciata dal mare crescente della quotidianità.
Una parte che ha smesso di gridare per diventare più discreta, pacata.
Una parte che adoro, ed è strano realizzare in questo modo che hai fatto qualcosa che non avresti voluto fare, e senza quasi rendertene conto...
E' strano realizzare che sei mancato a te stesso.
Grazie Luna.
"Life became too solid
Diluted by the essence of denial
Caught in fire's eye
The self and filter that is I
My lip was venom
Words formed in my mouth
Hid beneath the tongue
Never to be seen"
"Life became too solid
Diluted by the essence of denial
Caught in fire's eye
The self and filter that is I
My lip was venom
Words formed in my mouth
Hid beneath the tongue
Never to be seen"
Inciso di dicembre
martedì, dicembre 18, 2012
L'amore non trionfa mai. Il vero amore è quello non corrisposto: nasce, vive e finisce da amore, sempre. Ogni altro amore viene prima contaminato, poi distorto, poi spento.
Castello di pensieri di carta
mercoledì, novembre 04, 2009
Inverno, inverno... e si torna ad impilare il mio castello di pensieri di carta.
Mesi passati a correre, a fare, a dire, ad organizzare.
Sempre più cose da fare, sempre meno tempo.
Sempre più responsabilità, sempre meno attenuanti.
Suona la sveglia e comincio a correre, neanche fossi quello stronzo di leone in Africa.
Ed è da un mese ormai che porto un orologio al polso.
Io.
Un orologio al polso.
Altrimenti come lo rincorri il tempo, se non sai quanto sei rimasto indietro?
E la cosa più difficile mentre balli questa danza frenetica è capire, in ogni preciso momento, dove finisce quello che fai e dove comincia quello che sei.
Se ci sei.
Sitting Duck
sabato, aprile 18, 2009
[BGM: Metallica - Harvester of Sorrow ]
Memorie cadute dalle tasche, qua e là, distrattamente.
Pensieri come quadri appesi storti alle pareti.
Li raddrizzo annoiato, noncurante, mentre passeggio in questa nebbia densa che è la mia paralisi sentimentale, e nel farlo realizzo che sto seriamente cominciando a stancarmi di questa situazione.
Eppure la serata era iniziata perfettamente... la mente riavvolta a qualche anno fa, fermo-immagine sulle scene più belle e dita sul pianoforte: il mio cocktail preferito, zucchero e veleno.
Ed invece di lì a breve sono passato alla batteria, sputando rabbiosamente a terra cocktail e ricordi insieme.
Non avevano sapore.
Ulteriore conferma (per chi ancora non lo sapesse) che in amore preferisco addirittura lo star male all'assenza di ogni dolore.
Trovo masochisticamente che sia una sofferenza più dolce della stasi.
Tutto questo per dire semplicemente che al momento sono più incline del solito a ricercare la quinta regina di cuori. E visto il genere di ragazze che mi sono scelto in passato, quanto appena espresso significa che sono pronto a fare di nuovo da bersaglio mobile per l'ipotetica fanciulla che saprà farmi provare qualcosa.
Sono persino disposto a pagarlo io, il proiettile.
Basta che lei non dimentichi la pistola.
Memorie cadute dalle tasche, qua e là, distrattamente.
Pensieri come quadri appesi storti alle pareti.
Li raddrizzo annoiato, noncurante, mentre passeggio in questa nebbia densa che è la mia paralisi sentimentale, e nel farlo realizzo che sto seriamente cominciando a stancarmi di questa situazione.
Eppure la serata era iniziata perfettamente... la mente riavvolta a qualche anno fa, fermo-immagine sulle scene più belle e dita sul pianoforte: il mio cocktail preferito, zucchero e veleno.
Ed invece di lì a breve sono passato alla batteria, sputando rabbiosamente a terra cocktail e ricordi insieme.
Non avevano sapore.
Ulteriore conferma (per chi ancora non lo sapesse) che in amore preferisco addirittura lo star male all'assenza di ogni dolore.
Trovo masochisticamente che sia una sofferenza più dolce della stasi.
Tutto questo per dire semplicemente che al momento sono più incline del solito a ricercare la quinta regina di cuori. E visto il genere di ragazze che mi sono scelto in passato, quanto appena espresso significa che sono pronto a fare di nuovo da bersaglio mobile per l'ipotetica fanciulla che saprà farmi provare qualcosa.
Sono persino disposto a pagarlo io, il proiettile.
Basta che lei non dimentichi la pistola.
Bang!
martedì, marzo 31, 2009
[FRASE DEL GIORNO: Meglio agitarsi nel dubbio che risposare nell'errore – Alessandro Manzoni ]
[BGM: Mùm - Nightly Cares ]
Dopo ormai più di un anno di esperienza credo fortemente di poter formulare, senza timore di essere smentito, il seguente teorema:
“La quantità di incertezze e dubbi che una donna sente, in ambito sentimentale, nei confronti di un uomo è inversamente proporzionale al numero di volte che lui è andato in palestra”.
E dopo questa triste presa di coscienza, devo anche sentirmi dire che adesso le tue intenzioni sono serie...
No, grazie.
Si è vero, mi sento molto gratificato, ma la risposta è comunque no.
Vendetta? No, nessuna vendetta. E' semplicemente che sono stato abituato ad altri standard da ragazze che non facevano certe distinzioni.
Meglio una danza con i loro scheletri, che la notte che tu mi offri.
E mi dispiace, ma sono costretto a rifiutare anche la cena.
Preferisco la mia solita dieta a base di amori scaduti.
[BGM: Mùm - Nightly Cares ]
Dopo ormai più di un anno di esperienza credo fortemente di poter formulare, senza timore di essere smentito, il seguente teorema:
“La quantità di incertezze e dubbi che una donna sente, in ambito sentimentale, nei confronti di un uomo è inversamente proporzionale al numero di volte che lui è andato in palestra”.
E dopo questa triste presa di coscienza, devo anche sentirmi dire che adesso le tue intenzioni sono serie...
No, grazie.
Si è vero, mi sento molto gratificato, ma la risposta è comunque no.
Vendetta? No, nessuna vendetta. E' semplicemente che sono stato abituato ad altri standard da ragazze che non facevano certe distinzioni.
Meglio una danza con i loro scheletri, che la notte che tu mi offri.
E mi dispiace, ma sono costretto a rifiutare anche la cena.
Preferisco la mia solita dieta a base di amori scaduti.
Grave con brio
sabato, febbraio 28, 2009
[BGM: Nei Suoi Occhi ; Catene ]
Note mai partite, note mai arrivate.
Note cresciute, note consegnate.
Note a Roma, note ad Ancona.
Note prestate, note vendute.
Note a Bologna, per chi le conosce per nome.
Note perse sulla via di Fabriano, note inascoltate.
Note rubate, note sprecate.
Note mai nate.
Note, le ultime, per una ragazza.
Note a Venezia.
-
Nente più note prostitute, dall'ultima volta ogni nota resta per me.
Soltanto.
E la foto mi sembrava doverosa.
Note mai partite, note mai arrivate.
Note cresciute, note consegnate.
Note a Roma, note ad Ancona.
Note prestate, note vendute.
Note a Bologna, per chi le conosce per nome.
Note perse sulla via di Fabriano, note inascoltate.
Note rubate, note sprecate.
Note mai nate.
Note, le ultime, per una ragazza.
Note a Venezia.
-
Nente più note prostitute, dall'ultima volta ogni nota resta per me.
Soltanto.
E la foto mi sembrava doverosa.
Non è malinconia
sabato, gennaio 31, 2009
[BGM: Groove Armada - Think Twice ]
Sono stato ripreso e corretto, ed è stata la prima cosa veramente bella del 2009: mi hanno detto che ho sempre parlato erroneamente di “malinconia” quando in realtà, leggendo tutto quello che ho scritto qui, è evidente che si tratta di "melanconia".
Non so voi, ma io lo considero un complimento fantastico :)
Sono stato ripreso e corretto, ed è stata la prima cosa veramente bella del 2009: mi hanno detto che ho sempre parlato erroneamente di “malinconia” quando in realtà, leggendo tutto quello che ho scritto qui, è evidente che si tratta di "melanconia".
Non so voi, ma io lo considero un complimento fantastico :)
Satan Claus
giovedì, dicembre 25, 2008
[FRASE DEL GIORNO: Ogni abitudine rende la nostra mano più ingegnosa e meno agile il nostro ingegno - Friedrich Nietzsche]
Luci lontane e soffuse, nel vento gelido che grida dal cuore dell'inverno. Glaciale sinfonia, la perfetta colonna sonora di uno sguardo ferino e di un pensiero sferzante.
Inverno e malinconia, ipocrisie e sorrisi di plastica, baci ed abbracci meccanici: inizia il tango del natale, siete pregati di trasudare bontà e di non guardare mai direttamente verso la videocamera.
Che poi non è neanche questo il nodo, questo è soltanto un aspetto marginale che diventa valvola di sfogo. Ed è normale, quando si arriva alla feste in questo stato.
Cosa vorrei come regalo? Spegnere il mondo e riaccenderlo tra un paio di mesi.
Se la vera gioia è veramente dall'altra parte allora fatemi godere appieno di emozioni che non potrò più avere, come il mio dolcissimo cinismo.
E' nel pacco in fondo, quello con la carta nera ed il fiocco viola.
Auguri e figli maschi.
Luci lontane e soffuse, nel vento gelido che grida dal cuore dell'inverno. Glaciale sinfonia, la perfetta colonna sonora di uno sguardo ferino e di un pensiero sferzante.
Inverno e malinconia, ipocrisie e sorrisi di plastica, baci ed abbracci meccanici: inizia il tango del natale, siete pregati di trasudare bontà e di non guardare mai direttamente verso la videocamera.
Che poi non è neanche questo il nodo, questo è soltanto un aspetto marginale che diventa valvola di sfogo. Ed è normale, quando si arriva alla feste in questo stato.
Cosa vorrei come regalo? Spegnere il mondo e riaccenderlo tra un paio di mesi.
Se la vera gioia è veramente dall'altra parte allora fatemi godere appieno di emozioni che non potrò più avere, come il mio dolcissimo cinismo.
E' nel pacco in fondo, quello con la carta nera ed il fiocco viola.
Auguri e figli maschi.
Mulini a vento
sabato, ottobre 18, 2008
[BGM: Stratovarius - Forever ]
Non ci sono parole, tutte perse, smarrite... O forse le ho già tutte usate.
Per descrivere, e descriverti, quel tanto di indefinibile che sfugge ad ogni forma coerente d'illustrazione.
Sei di nuovo tu, e questo è quanto. Questo può bastare, a noi due, per capire.
O forse no, forse sono rimasto il solo... Si, decisamente più probabile.
In questo caso è inutile combattere contro i mulini a vento, cercando di spiegare cosa si prova a baciare una melodia.
Non ci sono parole, tutte perse, smarrite... O forse le ho già tutte usate.
Per descrivere, e descriverti, quel tanto di indefinibile che sfugge ad ogni forma coerente d'illustrazione.
Sei di nuovo tu, e questo è quanto. Questo può bastare, a noi due, per capire.
O forse no, forse sono rimasto il solo... Si, decisamente più probabile.
In questo caso è inutile combattere contro i mulini a vento, cercando di spiegare cosa si prova a baciare una melodia.
Tra le righe
lunedì, ottobre 13, 2008
Un uomo onesto, un uomo probo,
tralalalalla tralallaleru
s'innamorò perdutamente
d'una che non lo amava niente.
Gli disse portami domani,
tralalalalla tralallaleru
gli disse portami domani
il cuore di tua madre per i miei cani.
Lui dalla madre andò e l'uccise,
tralalalalla tralallaleru
dal petto il cuore le strappò
e dal suo amore ritornò.
Non era il cuore, non era il cuore,
tralalalalla tralallaleru
non le bastava quell'orrore,
voleva un'altra prova del suo cieco amore.
Gli disse ancor se mi vuoi bene,
tralalalalla tralallaleru
gli disse ancor se mi vuoi bene,
tagliati dei polsi le quattro vene.
Le vene ai polsi lui si tagliò,
tralalalalla tralallaleru
e come il sangue ne sgorgò
correndo come un pazzo da lei tornò.
Gli disse lei, ridendo forte,
tralalalalla tralallaleru
gli disse lei, ridendo forte:
l'ultima tua prova sarà la morte.
E mentre il sangue lento usciva,
e ormai cambiava il suo colore,
la vanità fredda gioiva:
un uomo s'era ucciso per il suo amore.
Fuori soffiava dolce il vento
tralalalalla tralallaleru
ma lei fu presa da sgomento
quando lo vide morir contento.
Morir contento e innamorato
quando a lei nulla era restato,
non il suo amore non il suo bene,
ma solo il sangue secco delle sue vene.
[Fabrizio De Andrè - La Ballata dell'amore cieco]
Dedicata a chi la sente, ed ovviamente alla mia burattinaia preferita.
Presente!
martedì, settembre 23, 2008
[FRASE DEL GIORNO: L'uomo è dove è il suo cuore, non dove è il suo corpo - Gandhi ]
[BGM: Metallica - That was just your life ]
Rieccomi qui, con un messaggio veloce veloce, giusto per togliere un po' di polvere e ragnatele. Il blog mi ha visto molto poco in questi ultimi mesi, tutta colpa di un sorprendente e duraturo stato di tranquillità emotiva. E quando sono tranquillo scrivo molto raramente.
Un'estate così serena dal punto di vista sentimentale non la passavo da anni.
Una bella sorpresa, ma niente illusioni: l'inverno porta malinconia.
E speriamo che si sbrighi :)
[BGM: Metallica - That was just your life ]
Rieccomi qui, con un messaggio veloce veloce, giusto per togliere un po' di polvere e ragnatele. Il blog mi ha visto molto poco in questi ultimi mesi, tutta colpa di un sorprendente e duraturo stato di tranquillità emotiva. E quando sono tranquillo scrivo molto raramente.
Un'estate così serena dal punto di vista sentimentale non la passavo da anni.
Una bella sorpresa, ma niente illusioni: l'inverno porta malinconia.
E speriamo che si sbrighi :)
Perle d'acqua
mercoledì, agosto 20, 2008
[BGM: Massive Attack - Dissolved Girl ]
18 agosto 2008
Nonostante il sole la notte non finisce,
e dove un tuo ricordo muore un altro nasce;
cara vecchia rosa che ferisce e non fiorisce,
respiro tra due baci che si arresta e dopo cresce.
-
Adora il suo divano nel salone degli opposti,
con il fuoco del camino ed i tuoi quadri alle pareti.
Polvere sull'oro dei trofei che ha conquistato,
in un angolo il mantello delle battaglie del passato.
Un inchino per il re di questa stanza solitaria,
dove il tempo non esiste ed i castelli stanno in aria,
dove sua maestà sorride, ricorda e poi cammina
intorno al trono vuoto dove sedeva la regina.
Fuori il popolo lo chiama a salutare il nuovo giorno,
e lui, prima di uscire, resta un po' a guardarsi intorno.
Guarda quelle foto, poi va incontro al nuovo impegno
lasciando il cuore in quella stanza: la più bella del suo regno.
Come perle d'acqua che schizzano dove il mare combatte lo scoglio, così i miei pensieri con te.
18 agosto 2008
Nonostante il sole la notte non finisce,
e dove un tuo ricordo muore un altro nasce;
cara vecchia rosa che ferisce e non fiorisce,
respiro tra due baci che si arresta e dopo cresce.
-
Adora il suo divano nel salone degli opposti,
con il fuoco del camino ed i tuoi quadri alle pareti.
Polvere sull'oro dei trofei che ha conquistato,
in un angolo il mantello delle battaglie del passato.
Un inchino per il re di questa stanza solitaria,
dove il tempo non esiste ed i castelli stanno in aria,
dove sua maestà sorride, ricorda e poi cammina
intorno al trono vuoto dove sedeva la regina.
Fuori il popolo lo chiama a salutare il nuovo giorno,
e lui, prima di uscire, resta un po' a guardarsi intorno.
Guarda quelle foto, poi va incontro al nuovo impegno
lasciando il cuore in quella stanza: la più bella del suo regno.
Come perle d'acqua che schizzano dove il mare combatte lo scoglio, così i miei pensieri con te.
Replay: Un sogno di carta
mercoledì, luglio 30, 2008
Bei ricordi, sensazioni incantevoli.
Immagini che rendono l'aria più dolce.
Replay.
Finito, una piccola goccia caduta nel silenzio,
improvvisa figlia di una notte sofferta
ha rotto l’incanto del nostro sogno di carta.
Sette giorni e sette sere azzurre,
la tua voce ed i tuoi sorrisi allegri
diverranno un altro segno che porterò con me,
per non dimenticare mai che sono stato lì con te.
Malinconico respiro e battito di cuore,
testimoni spenti d’illusione e verità
che non so distinguere, e non potrò mai…
So solo che mi manchi… e che mi mancherai.
scritta il 21 gennaio 2006
Immagini che rendono l'aria più dolce.
Replay.
Finito, una piccola goccia caduta nel silenzio,
improvvisa figlia di una notte sofferta
ha rotto l’incanto del nostro sogno di carta.
Sette giorni e sette sere azzurre,
la tua voce ed i tuoi sorrisi allegri
diverranno un altro segno che porterò con me,
per non dimenticare mai che sono stato lì con te.
Malinconico respiro e battito di cuore,
testimoni spenti d’illusione e verità
che non so distinguere, e non potrò mai…
So solo che mi manchi… e che mi mancherai.
scritta il 21 gennaio 2006
Silenzio lento e profondo
mercoledì, luglio 16, 2008
Sto imparando ad amare il silenzio.
Il silenzio vero, quello raro, l'assenza assoluta di ogni suono.
Si perché, a conoscerlo bene, il silenzio ha vari spessori, decine di intercapedini e fessure dalle quali escono senza interruzione immagini e parole, e tra queste alcune risposte ai tuoi pensieri.
Basta fermarsi ad ascoltarlo per accorgersi che c'è silenzio e silenzio...
C'è il silenzio insostenibile, assordante, delle risposte che non vuoi sentire, quelle che cerchi di cancellare mescolandoti tra la gente, in locali di musica e vociare confuso.
C'è il silenzio calmo e leggero, quello che risuona di voci dimenticate e canzoni perdute, ed è un silenzio che si trasforma in una culla perfetta dove chiudere gli occhi.
C'è il silenzio puro, totale, quello dei pensieri confusi e mescolati in rapida successione, ed è un silenzio fragile, morbido e rilassante.
C'è il silenzio che guarisce, quello che arriva dopo parole irritanti e faticose, ed è come l'abbraccio di un'amante ritrovata.
C'è il silenzio che fa male, quello che cala su ferite appena aperte e dolori neonati, ed è un silenzio spaventoso e feroce, di pietra e ghiaccio.
C'è il silenzio di questa notte, lento e profondo, in cui mi sento immerso.
Un silenzio denso che abbraccia d'incanto il fruscio della matita sulla carta.
Il silenzio vero, quello raro, l'assenza assoluta di ogni suono.
Si perché, a conoscerlo bene, il silenzio ha vari spessori, decine di intercapedini e fessure dalle quali escono senza interruzione immagini e parole, e tra queste alcune risposte ai tuoi pensieri.
Basta fermarsi ad ascoltarlo per accorgersi che c'è silenzio e silenzio...
C'è il silenzio insostenibile, assordante, delle risposte che non vuoi sentire, quelle che cerchi di cancellare mescolandoti tra la gente, in locali di musica e vociare confuso.
C'è il silenzio calmo e leggero, quello che risuona di voci dimenticate e canzoni perdute, ed è un silenzio che si trasforma in una culla perfetta dove chiudere gli occhi.
C'è il silenzio puro, totale, quello dei pensieri confusi e mescolati in rapida successione, ed è un silenzio fragile, morbido e rilassante.
C'è il silenzio che guarisce, quello che arriva dopo parole irritanti e faticose, ed è come l'abbraccio di un'amante ritrovata.
C'è il silenzio che fa male, quello che cala su ferite appena aperte e dolori neonati, ed è un silenzio spaventoso e feroce, di pietra e ghiaccio.
C'è il silenzio di questa notte, lento e profondo, in cui mi sento immerso.
Un silenzio denso che abbraccia d'incanto il fruscio della matita sulla carta.
Notturno 16: Amore
venerdì, giugno 20, 2008
Continui.
Costante rumore di fondo e colore agli angoli dello sguardo.
Cantilena dal volume altalenante, e spesso silenzio, ma sempre qui.
Dietro le ombre, oltre gli specchi, solo raramente esci del tutto allo scoperto, e quando lo fai è sempre una sorpresa feroce, spiazzante.
Non capisco come possa riuscire a nasconderti così bene, eppure ci riesco. Arrivo alla certezza assoluta della tua assenza, in uno stato di beata e stagnante passività, ed in preda a questa convinzione ti piango, e ti rimpiango, e scrivo parole e canzoni.
E poi, in una notte qualunque, ogni artificio crolla. Pensieri, sentimenti e certezze di cartapesta: l'intera scenografia della mia scena viene giù come un castello di carte.
E dietro ci sei tu. Sullo sfondo bianco dietro le quinte, prima di tutto.
Sempre tu, e sempre lì.
Ed è come se ogni ferita si riaprisse sputando nuovamente tutto quanto il dolore.
Ed è come se riuscissi di nuovo a vedere il sole dopo anni di tenebre.
Sei entrambe le cose, Giudecca ed Empireo, e questo riscoprirti è ogni volta una sofferenza terribilmente più dolce dell'assenza di ogni dolore.
Perché solo tu ci riesci, a farmi sanguinare sangue di zucchero.
E se potessi scegliere, quello sarebbe il momento perfetto per chiudere gli occhi, spegnere tutti i sensi, lasciare che tutto quanto svanisca e restare sospeso in un eterno coma dove tu sei tutto quello che sento.
Ma è una scelta che non ho, perché due giorni sono bastati per ricostruire tutta la scenografia del mio teatrino, e non ti vedo già più. Ora c'è un strada immersa nella notte, ed una fila di lampioni gialli. Un cane abbaia in lontananza mentre affondo lo sguardo nel cielo nero.
So che sei ancora là dietro, oltre queste facciate di legno dipinto.
In piedi, immobile, che sorridi.
Aspettando che tutto crolli.
Costante rumore di fondo e colore agli angoli dello sguardo.
Cantilena dal volume altalenante, e spesso silenzio, ma sempre qui.
Dietro le ombre, oltre gli specchi, solo raramente esci del tutto allo scoperto, e quando lo fai è sempre una sorpresa feroce, spiazzante.
Non capisco come possa riuscire a nasconderti così bene, eppure ci riesco. Arrivo alla certezza assoluta della tua assenza, in uno stato di beata e stagnante passività, ed in preda a questa convinzione ti piango, e ti rimpiango, e scrivo parole e canzoni.
E poi, in una notte qualunque, ogni artificio crolla. Pensieri, sentimenti e certezze di cartapesta: l'intera scenografia della mia scena viene giù come un castello di carte.
E dietro ci sei tu. Sullo sfondo bianco dietro le quinte, prima di tutto.
Sempre tu, e sempre lì.
Ed è come se ogni ferita si riaprisse sputando nuovamente tutto quanto il dolore.
Ed è come se riuscissi di nuovo a vedere il sole dopo anni di tenebre.
Sei entrambe le cose, Giudecca ed Empireo, e questo riscoprirti è ogni volta una sofferenza terribilmente più dolce dell'assenza di ogni dolore.
Perché solo tu ci riesci, a farmi sanguinare sangue di zucchero.
E se potessi scegliere, quello sarebbe il momento perfetto per chiudere gli occhi, spegnere tutti i sensi, lasciare che tutto quanto svanisca e restare sospeso in un eterno coma dove tu sei tutto quello che sento.
Ma è una scelta che non ho, perché due giorni sono bastati per ricostruire tutta la scenografia del mio teatrino, e non ti vedo già più. Ora c'è un strada immersa nella notte, ed una fila di lampioni gialli. Un cane abbaia in lontananza mentre affondo lo sguardo nel cielo nero.
So che sei ancora là dietro, oltre queste facciate di legno dipinto.
In piedi, immobile, che sorridi.
Aspettando che tutto crolli.
Epifania
mercoledì, giugno 18, 2008
Pericolo.
Stavo per scrivere "Ti amo" via sms ad una persona.
Ogni tanto svaniscono tutte le illusioni.
P.S: Grazie Sissy, ho risposto al tuo commento :)
Stavo per scrivere "Ti amo" via sms ad una persona.
Ogni tanto svaniscono tutte le illusioni.
P.S: Grazie Sissy, ho risposto al tuo commento :)
Notturno 15: Estetismo
lunedì, maggio 26, 2008
[BGM: Death in June - Frost Flowers ]
Gioco le mie parole sul tavolo acerbo d'estate, in file ordinate e rettilinee dove la candela detta il confine col buio. Lettere nude, una ad una, perline dipinte da imboccare lungo il filo spinato dei pensieri, collane da due soldi. Le tengo al collo quando esco tra le ombre, nella processione di occhi lenti e passi frenetici, perché tutti guardano ma nessuno osserva.
Gioco con le forbici nel museo delle immagini, seguo le tue curve lungo i bordi per tagliarti fuori da fondali sbiaditi. Accosto i tuoi fotogrammi, sfumature di rosso in prevalenza, e terra di Siena bruciata, per cucirne gli estremi, irregolari di primi piani e profili. Di questo mi vesto, ancora tra le ombre, sempre nel ticchettio di passi anonimi e sguardi impersonali.
Gioco nel baule degli avanzi, strappo parole e gesti dalla polvere, e tutto il resto che riconosco e non sento. C'è ancora spazio ai polsi, per i dettagli minori, fatti delle chincaglierie che preferisco perché innumerevoli per diversità e colore. Ed è la firma all'angolo del quadro, quando abbandono ombre, passi e sguardi, per muovermi dove nessuno arriva.
Ed è là, che inizia il mio défilé.
Gioco le mie parole sul tavolo acerbo d'estate, in file ordinate e rettilinee dove la candela detta il confine col buio. Lettere nude, una ad una, perline dipinte da imboccare lungo il filo spinato dei pensieri, collane da due soldi. Le tengo al collo quando esco tra le ombre, nella processione di occhi lenti e passi frenetici, perché tutti guardano ma nessuno osserva.
Gioco con le forbici nel museo delle immagini, seguo le tue curve lungo i bordi per tagliarti fuori da fondali sbiaditi. Accosto i tuoi fotogrammi, sfumature di rosso in prevalenza, e terra di Siena bruciata, per cucirne gli estremi, irregolari di primi piani e profili. Di questo mi vesto, ancora tra le ombre, sempre nel ticchettio di passi anonimi e sguardi impersonali.
Gioco nel baule degli avanzi, strappo parole e gesti dalla polvere, e tutto il resto che riconosco e non sento. C'è ancora spazio ai polsi, per i dettagli minori, fatti delle chincaglierie che preferisco perché innumerevoli per diversità e colore. Ed è la firma all'angolo del quadro, quando abbandono ombre, passi e sguardi, per muovermi dove nessuno arriva.
Ed è là, che inizia il mio défilé.
Il visitatore misterioso
lunedì, maggio 19, 2008
[BGM: The White Stripes - Seven Nation Army ]
Mi rivolgo al misterioso visitatore che da un paio di giorni si sta spulciando tutto il blog, a partire dai primi post di marzo 2006: grazie, chiunque tu sia :)
Vedere qualcuno che passa un paio d'ore in un solo giorno sul mio blog mi fa molto piacere, credo sia perché ho la presunzione di pensare che quello che scrivo stia regalando un po' di piacere gratuito alla persona in questione :P
E visto che ormai sono qua a scrivere, un breve aggiornamento: stanotte ho sognato Giovanna. Un sogno bellissimo, ma tanto realistico quanto un film di Harry Potter. L'umore che ne consegue è il solito, quindi è inutile riscriverlo. Anzi, sapete che c'è? C'è che ora vado a dormire sforzandomi di sognare il seguito ^^
Mi rivolgo al misterioso visitatore che da un paio di giorni si sta spulciando tutto il blog, a partire dai primi post di marzo 2006: grazie, chiunque tu sia :)
Vedere qualcuno che passa un paio d'ore in un solo giorno sul mio blog mi fa molto piacere, credo sia perché ho la presunzione di pensare che quello che scrivo stia regalando un po' di piacere gratuito alla persona in questione :P
E visto che ormai sono qua a scrivere, un breve aggiornamento: stanotte ho sognato Giovanna. Un sogno bellissimo, ma tanto realistico quanto un film di Harry Potter. L'umore che ne consegue è il solito, quindi è inutile riscriverlo. Anzi, sapete che c'è? C'è che ora vado a dormire sforzandomi di sognare il seguito ^^
Chiara e limpida rabbia
lunedì, maggio 05, 2008
[BGM: Disturbed - Guarded ]
Le tue parole come punte di coltello.
Ogni sillaba, ogni lettera, arriva sotto, dentro, in una profondità che non so neanche io cosa sia.
E lì, oltre la materia, le tue parole riescono a ferire. Riescono a pungere, a far male.
Ancora, ed ancora, ed ancora...
Ed è un dolore che, in notti come questa, si trasforma in rabbia. Rabbia senza sfogo, rabbia senza verso né direzione perché sono io a far girare l'ago della bussola, e faccio sempre attenzione a tenerlo lontano da te.
Motivo per cui non scrivo il tuo nome.
Motivo per cui non scrivo questi tuoi messaggi.
Le parole pesano, e colpiscono, come pallottole.
E tu che sparavi alla cieca, senza un bersaglio, senza l'accuratezza d'impugnare la pistola solo dietro ad una certezza d'intenti. No, per carità, perché farlo?! Prendiamo e spariamo tutto quello che ci passa temporaneamente in corpo. Buttiamo maschere qua e là per nascondere una diversità d'intenti rispetto a ciò che traspare.
Complimenti, applausi.
Scrivo per sfogarmi, tanto qui sappiamo tutti che lo stronzo masochista sono io, che continuo a farmi pesare ogni cazzo di batticuore. E continuo ancora a credere che sia meglio farsi uccidere piuttosto che ammazzare, sentendomi immodestamente “migliore” perché in ambito sentimentale non rispondo mai al fuoco mentre mi crivellano.
Può anche starmi bene, di essere io lo stronzo masochista.
Però poi non voglio sentire lamentele e piagnistei vari...
“Oh che sfortuna, ho incontrato solo ragazzi egoisti... Oh che sfiga, tutti mi hanno trattata male...”
L'hai detto tu che io sono diverso.
L'hai detto tu che io sono “migliore” (e continuo a virgolettarlo).
E se veramente era quello che volevi, avresti provato a fare qualcosa per ottenerlo.
No, niente, nada. Neanche l'intenzione, di provarci.
Spero che la tua strada ti abbia condotto verso lidi più sereni e felici, l'unica cosa che mi preme sottolineare è questa: ovunque tu sia, la direzione l'hai scelta TU.
Perlomeno al mio bivio.
Le tue parole come punte di coltello.
Ogni sillaba, ogni lettera, arriva sotto, dentro, in una profondità che non so neanche io cosa sia.
E lì, oltre la materia, le tue parole riescono a ferire. Riescono a pungere, a far male.
Ancora, ed ancora, ed ancora...
Ed è un dolore che, in notti come questa, si trasforma in rabbia. Rabbia senza sfogo, rabbia senza verso né direzione perché sono io a far girare l'ago della bussola, e faccio sempre attenzione a tenerlo lontano da te.
Motivo per cui non scrivo il tuo nome.
Motivo per cui non scrivo questi tuoi messaggi.
Le parole pesano, e colpiscono, come pallottole.
E tu che sparavi alla cieca, senza un bersaglio, senza l'accuratezza d'impugnare la pistola solo dietro ad una certezza d'intenti. No, per carità, perché farlo?! Prendiamo e spariamo tutto quello che ci passa temporaneamente in corpo. Buttiamo maschere qua e là per nascondere una diversità d'intenti rispetto a ciò che traspare.
Complimenti, applausi.
Scrivo per sfogarmi, tanto qui sappiamo tutti che lo stronzo masochista sono io, che continuo a farmi pesare ogni cazzo di batticuore. E continuo ancora a credere che sia meglio farsi uccidere piuttosto che ammazzare, sentendomi immodestamente “migliore” perché in ambito sentimentale non rispondo mai al fuoco mentre mi crivellano.
Può anche starmi bene, di essere io lo stronzo masochista.
Però poi non voglio sentire lamentele e piagnistei vari...
“Oh che sfortuna, ho incontrato solo ragazzi egoisti... Oh che sfiga, tutti mi hanno trattata male...”
L'hai detto tu che io sono diverso.
L'hai detto tu che io sono “migliore” (e continuo a virgolettarlo).
E se veramente era quello che volevi, avresti provato a fare qualcosa per ottenerlo.
No, niente, nada. Neanche l'intenzione, di provarci.
Spero che la tua strada ti abbia condotto verso lidi più sereni e felici, l'unica cosa che mi preme sottolineare è questa: ovunque tu sia, la direzione l'hai scelta TU.
Perlomeno al mio bivio.
“Guarding yourself from the love of another
left you with nothing tonight.
Why does it sound like the devil is laughing,
leaving me haunted tonight?
You did decide.”
[Disturbed - Guarded]
left you with nothing tonight.
Why does it sound like the devil is laughing,
leaving me haunted tonight?
You did decide.”
[Disturbed - Guarded]
Synthetic Ecstasy
martedì, aprile 29, 2008
[FRASE DEL GIORNO: It's better to be broken than to break ]
Ascoltate e leggete con attenzione, perché non aggiungerò altro in merito.
Non in questa sede.
CELLDWELLER - FROZEN
Inside this fantasy
It seems so real to me
Synthetic ecstasy, when her legs are open
True Love behind a wall
Where men and angels fall
A fading memory, when my mind is frozen
I can see a frozen point in time
Where her figure still awaits
Tongue of fire tracing lips outline
Where frozen breath originates
With one motion of her wanting eyes
She strips everything away
This one moment is intensified
And colors all fade to grey
I am in the only place that I want to be
Though we know that it ends eventually
But it's alright because right now we're frozen
"I want to forget mistakes they've helped me make
It's better to be broken than to break"
Inside this fantasy
It seems so real to me
Synthetic ecstasy, when her legs are open
True Love behind a wall
Where men and angels fall
A fading memory, when my mind is frozen
I can see a frozen point in time
That is easy to retrace
Light and darkness are both intertwined
The elements are in their place
One motion of her wanting mind
The real world begins to fade
And all the hateful things I have become
Temporarily go away
Inside this fantasy
It seems so real to me
Synthetic ecstasy, when her legs are open
True Love behind a wall
Where men and angels fall
A fading memory, when my mind is frozen
Frozen
When my mind is frozen
I'll take you anywhere you want to go
Far from anything that feels like home (lets go)
You are anyone I want to be (it's here and now, and now it's only you and me)
It's never enough (mmm that's true)
I want to stay here (yeah, and I do too)
Breakin' it down (takin' it down)
With smell (smell), touch (touch), taste (taste), sight (sight), and sound (sound)
How long will I be here without you near because I'm so cold
Break them first or I'll get broken is not what I was told, now I'm so cold
I'm so cold
So cold
Inside this fantasy
It seems so real to me
Synthetic ecstasy, when her legs are open
True Love behind a wall
Where men and angels fall
A fading memory, when my mind is frozen
Inside this fantasy
It seems so real to me
Synthetic ecstasy, when her legs are open
True Love behind a wall
Where men and angels fall
A fading memory, when my mind is frozen.
It's better to be broken than to break... ma sono pronto a scommettere che non sei ancora riuscita a comportarti di conseguenza.
Ascoltate e leggete con attenzione, perché non aggiungerò altro in merito.
Non in questa sede.
CELLDWELLER - FROZEN
Inside this fantasy
It seems so real to me
Synthetic ecstasy, when her legs are open
True Love behind a wall
Where men and angels fall
A fading memory, when my mind is frozen
I can see a frozen point in time
Where her figure still awaits
Tongue of fire tracing lips outline
Where frozen breath originates
With one motion of her wanting eyes
She strips everything away
This one moment is intensified
And colors all fade to grey
I am in the only place that I want to be
Though we know that it ends eventually
But it's alright because right now we're frozen
"I want to forget mistakes they've helped me make
It's better to be broken than to break"
Inside this fantasy
It seems so real to me
Synthetic ecstasy, when her legs are open
True Love behind a wall
Where men and angels fall
A fading memory, when my mind is frozen
I can see a frozen point in time
That is easy to retrace
Light and darkness are both intertwined
The elements are in their place
One motion of her wanting mind
The real world begins to fade
And all the hateful things I have become
Temporarily go away
Inside this fantasy
It seems so real to me
Synthetic ecstasy, when her legs are open
True Love behind a wall
Where men and angels fall
A fading memory, when my mind is frozen
Frozen
When my mind is frozen
I'll take you anywhere you want to go
Far from anything that feels like home (lets go)
You are anyone I want to be (it's here and now, and now it's only you and me)
It's never enough (mmm that's true)
I want to stay here (yeah, and I do too)
Breakin' it down (takin' it down)
With smell (smell), touch (touch), taste (taste), sight (sight), and sound (sound)
How long will I be here without you near because I'm so cold
Break them first or I'll get broken is not what I was told, now I'm so cold
I'm so cold
So cold
Inside this fantasy
It seems so real to me
Synthetic ecstasy, when her legs are open
True Love behind a wall
Where men and angels fall
A fading memory, when my mind is frozen
Inside this fantasy
It seems so real to me
Synthetic ecstasy, when her legs are open
True Love behind a wall
Where men and angels fall
A fading memory, when my mind is frozen.
It's better to be broken than to break... ma sono pronto a scommettere che non sei ancora riuscita a comportarti di conseguenza.
Questione di punti di vista
giovedì, aprile 10, 2008
ES OBIETTIVO
PA 110/70 mmHg
Toni validi.
Buona ventilazione polmonare, polsi periferici normosfigmici.
ECG
Ritmo sinusale FC circa 60/min
P-R circa 0,16”
Normale conduzione e ripolarizzazione ventricolare.
ECO
Normali dimensioni, spessori parietali e cinetica delle camere atrio-ventricolare destre e sinistre.
Normali dimensioni della radice aortica (che appare tricuspide), arco e tratto toraco-addominale esplorato.
Non versamento pericardio.
Al Doppler normale flussimetria transvalvolare aortica e mitralica.
DIAGNOSI
Buon equilibrio cardio-circolatorio.
Non segni clinici evidenti di cardiopatia in atto.
-
Il cardiologo ha detto che il mio cuore funziona perfettamente.
Mi permetto di dissentire.
:)
Mi permetto di dissentire.
:)
Notturno 14: Catene
lunedì, aprile 07, 2008
Era da circa un mese che non suonavo il piano. L’umore era differente, nervoso, non compatibile… Ma non questa sera, no. Ho suonato tutte le canzoni che avevo scritto per lei, l’estate di due anni fa. Le ho suonate, nell’ordine, e poi di nuovo, da capo, una, due, tre volte… Poi ho perso il conto. Comunque più di dieci. Ed i ricordi riaffioravano lenti, calmi, come rose ondeggianti sulle onde del mare, portate a me dalla corrente.
Ed ho continuato a suonare: nuovi accordi, nuove note, una melodia differente.
Una nuova canzone.
Ancora per lei, nonostante avessi deciso che non le avrei più fatto questo dono.
Ancora per lei, che queste note non le ascolterà mai lasciandole senza scopo, sospese nell’aria, in un limbo di sentimenti indefiniti ed indefinibili.
Ancora per lei, che la mia parte razionale ha sentenziato non meritevole di lodi e gratificazioni.
E, come se non bastasse, alle note sono seguite le parole: rapide, gettate veloci su carta come se dovessi scagliare fuori da me il loro peso.
E continuiamo così, nel masochismo cieco.
Continuiamo a dare premi a chi ci ha ucciso.
I tuoi capelli come catene ai polsi,
intrecciati di anelli bruni e rossi,
lunghi e leggeri oltre l’orizzonte
fin dove sei, lontana ed altrove,
vincendo nel tuo gioco di burattinaia
anche dopo avermi dimenticato.
E continui a muovermi, indifferente,
innocente ed inconsapevole, sei tu.
Nel tuo velluto rosso da regina,
vivi nei miei ricordi e nel mio sentire
tra melodie alte e ghirlande di fiori,
incolpevole musa di aspre memorie.
E pure questa è fatta
domenica, aprile 06, 2008
[BGM: Ulver - Lost in Moments ]
Ebbene si, sono tornato. Ed il viaggio è andato molto meglio del previsto.
Sono partito con voglia zero, pensando che sarebbe stato il solito viaggio massacrante: 9 ore di fiera ogni giorno camminando tra uno stand e l’altro ed indossando la fastidiosa maschera da diplomatico per parlare e trattare con i vari fornitori. Ed in effetti così è stato, ma ho scoperto che nonostante tutto staccare per 5 giorni dal normale lavoro quotidiano ha portato più benefici che altro.
Si, fisicamente sono uno straccio perché è stata una corsa continua, però stare lontano dalla trentina di telefonate giornaliere di clienti che vogliono tutto e subito mi ha permesso di allentare la pressione e sfogare uno stress che stava raggiungendo livelli critici :)
Nel complesso quindi ne è valsa la pena, se non altro per il panorama della foto qui sopra, scattata all’interno di un ristorante posto in cima alla torre di Düsseldorf, a 172 metri di altezza.
Ci ero già stato, ma quella vista riesce sempre a togliermi il fiato.
Ebbene si, sono tornato. Ed il viaggio è andato molto meglio del previsto.
Sono partito con voglia zero, pensando che sarebbe stato il solito viaggio massacrante: 9 ore di fiera ogni giorno camminando tra uno stand e l’altro ed indossando la fastidiosa maschera da diplomatico per parlare e trattare con i vari fornitori. Ed in effetti così è stato, ma ho scoperto che nonostante tutto staccare per 5 giorni dal normale lavoro quotidiano ha portato più benefici che altro.
Si, fisicamente sono uno straccio perché è stata una corsa continua, però stare lontano dalla trentina di telefonate giornaliere di clienti che vogliono tutto e subito mi ha permesso di allentare la pressione e sfogare uno stress che stava raggiungendo livelli critici :)
Nel complesso quindi ne è valsa la pena, se non altro per il panorama della foto qui sopra, scattata all’interno di un ristorante posto in cima alla torre di Düsseldorf, a 172 metri di altezza.
Ci ero già stato, ma quella vista riesce sempre a togliermi il fiato.
Düsseldorf again
lunedì, marzo 31, 2008
[FRASE DEL GIORNO: Quando viaggio mi piace avere qualcosa di interessante da leggere, per questo porto sempre con me il mio diario - Oscar Wilde ]
[BGM: Hammerfall - Always Will Be ]
Sono già passati due anni… Due anni da quando ho aperto questo blog, due anni dall’ultima fiera di Düsseldorf… Ed ecco che la storia si ripete: alle 6 di mattina partirò nuovamente per la Germania a causa… anzi, PER COLPA del lavoro.
Come al solito vi rimando qui per le istruzioni in caso di una mia prematura scomparsa (ipotesi da tenere in considerazione qualora non doveste vedere più nessun nuovo post per.. mmh, diciamo due settimane ^^ ). Inutile dire che, di tutte le cazzate scritte in quel post, quello che veramente mi interessa sono le poesie… Ted e TseTse, mi rivolgo a voi: nella peggiore delle ipotesi siete entrambi autorizzati ad irrompere in casa mia per completare la missione. Accendete il mio pc, D:\docs\poems\*nome_ragazza* ed inviate il materiale alle rispettive persone. Il video per Giovanna si trova lì in mezzo alle poesie.
Confido che riuscirete a scovare ogni destinataria. In verità confido più che i piloti mi portino sano e salvo a terra, ma non si sa mai… meglio essere previdenti :P
Post macabro, lo so. Ma almeno stavolta non è malinconico :)
[BGM: Hammerfall - Always Will Be ]
Sono già passati due anni… Due anni da quando ho aperto questo blog, due anni dall’ultima fiera di Düsseldorf… Ed ecco che la storia si ripete: alle 6 di mattina partirò nuovamente per la Germania a causa… anzi, PER COLPA del lavoro.
Come al solito vi rimando qui per le istruzioni in caso di una mia prematura scomparsa (ipotesi da tenere in considerazione qualora non doveste vedere più nessun nuovo post per.. mmh, diciamo due settimane ^^ ). Inutile dire che, di tutte le cazzate scritte in quel post, quello che veramente mi interessa sono le poesie… Ted e TseTse, mi rivolgo a voi: nella peggiore delle ipotesi siete entrambi autorizzati ad irrompere in casa mia per completare la missione. Accendete il mio pc, D:\docs\poems\*nome_ragazza* ed inviate il materiale alle rispettive persone. Il video per Giovanna si trova lì in mezzo alle poesie.
Confido che riuscirete a scovare ogni destinataria. In verità confido più che i piloti mi portino sano e salvo a terra, ma non si sa mai… meglio essere previdenti :P
Post macabro, lo so. Ma almeno stavolta non è malinconico :)
Replay: Notte
mercoledì, marzo 26, 2008
Questa è una di quelle...
Mi perdo nelle occhiaie cieche delle finestre di fronte,
oblique, nel marmo spettrale che emerge dal nero.
Mi perdo nella caoticità delle pietre sul bordo del viale,
abbandonate, umiliate in coerente asimmetria.
Mi perdo nella vibrazione levigata di un latrato lontano,
bianco, snello ed agile nel suo irradiarsi intorno.
Mi perdo nelle morbide effusioni di un vento lento,
pallido, aderente e sensuale d'innocente malizia.
Mi perdo nella macchia ombrosa e profonda del cielo,
livida, densa di buio e di stracciate tenebre blu.
Mi perdo nel ghigno lucido e candido della luna,
slavato, nel suo alone esangue di vapore latteo.
Mi perdo nell'assenza d'immagini, in pensieri letargici,
aspri, spigolosi e metallici pensieri di te.
17 aprile 2007
Mi perdo nelle occhiaie cieche delle finestre di fronte,
oblique, nel marmo spettrale che emerge dal nero.
Mi perdo nella caoticità delle pietre sul bordo del viale,
abbandonate, umiliate in coerente asimmetria.
Mi perdo nella vibrazione levigata di un latrato lontano,
bianco, snello ed agile nel suo irradiarsi intorno.
Mi perdo nelle morbide effusioni di un vento lento,
pallido, aderente e sensuale d'innocente malizia.
Mi perdo nella macchia ombrosa e profonda del cielo,
livida, densa di buio e di stracciate tenebre blu.
Mi perdo nel ghigno lucido e candido della luna,
slavato, nel suo alone esangue di vapore latteo.
Mi perdo nell'assenza d'immagini, in pensieri letargici,
aspri, spigolosi e metallici pensieri di te.
17 aprile 2007
A volte capita che mi odio
lunedì, marzo 17, 2008
[BGM: Stina Nordenstam - Little Star ]
A volte capita che mi odio. E spesso senza alcun motivo logico e razionale.
Capita che mi odio, ad esempio, se ripenso che ho allontanato una persona dalla mia vita perché sono stato onesto con lei, e non potevo nasconderle di non essere innamorato. Ed è inutile che la razionalità stia lì a spiegarmi che ho fatto la cosa giusta, che sono stato chiaro ed onesto, che non dirle niente e continuare a frequentarla sarebbe stata una mossa egoista e vigliacca. E’ inutile, perché in queste circostanze mi odio non per quello che ho fatto, ma per quello che NON ho fatto. O meglio, per quello che non sono stato in grado di fare. Nello specifico: innamorarmi di lei.
E di nuovo la razionalità, inutilmente, a sottolineare che non ci sono bottoni on/off da premere per innamorarsi, che l’amore non si può accendere a comando come non si può scegliere la direzione del vento che soffia. Motivazioni valide, sono d’accordo. Ma inutili. Perché fintanto che avrò lettere come questa, continuerò ad odiarmi. Non sempre, e neanche spesso.
Soltanto a volte.
“Non chiedermi perché ti sto scrivendo, non lo so neanch’io.
Di solito scrivo per me, soltanto per me, riorganizzo i miei pensieri, riesco a dar forma alle nebulose che ogni tanto affollano la mia mente…
Stasera avrei dato qualunque cosa per passare un po’ di tempo con te. Non credere che ora te ne voglia per aver avuto i tuoi impegni, capisco perfettamente.
Ti avrei raccontato un sacco di cose, o semplicemente sarei rimasta in silenzio ad ascoltarti, mi piace un casino ascoltarti parlare di tutto, guardarti mentre guidi e non distogli un attimo gli occhi dalla strada.
Mi piaci; mi piace quello che succede quando siamo insieme, quando si annullano tutti i rumori di fondo e rimaniamo solo noi, e le tue parole, ed una voce dentro di me che si chiede dove sei rimasto nascosto fino ad ora…
Vorrei fare tante di quelle cose con te… Quelle cose piccole piccole che ti regalano il mondo e che ti fanno solletico nello stomaco e ti ricordano che adesso sei vivo, più vivo che mai!
…
Giuro che non ho la minima idea di quello che puoi pensare di me, non riesco proprio a capire se un giorno potrai mai innamorarti di me… So che ti sto scrivendo queste cose perché le sento profondamente e perché so che incontreranno uno spirito dolce e gentile che comunque le apprezzerà.
Questo in te è disarmante: la delicatezza del tuo spirito, che pure è in perfetto equilibrio con la solidità del tuo essere, così rassicurante. Ed ora che ho incontrato qualcosa di così bello vorrei avere il tempo di soffermarmi per conoscerne le tante sfaccettature, anche le più spigolose…
E invece, ironia della sorte, devo allontanarmi un po’. E non ti nascondo che un po’ di paura adesso c’è anche per questo, la paura di perdere momenti preziosi per dare tutto quello che vorrei.
Spero che mi resti vicino, lo spero davvero tanto.
So bene che se deve nascere qualcosa di vero niente può ostacolarlo, ma ho già paura di perderti, pensa un po’, prima ancora di appartenerti…
Tutto questo per dirti che c’è un cuore adesso vicino al tuo; è lì che prova a muovere i primi passi con te, al buio, completamente buio pesto, ma se ha buon istinto troverà qualcosa di prezioso.
Questo è quello che susciti in me, e a prescindere da tutto te ne ringrazio, perché mi stai regalando dei momenti bellissimi, come questo con me stessa.
Buonanotte.”
Buonanotte a te Ale. La mia sarà invece una notte d’irrazionali rimpianti.
Nessuno ci crede, ma grazie al mio masochismo emotivo queste notti riescono anche a piacermi.
A volte capita che mi odio. E spesso senza alcun motivo logico e razionale.
Capita che mi odio, ad esempio, se ripenso che ho allontanato una persona dalla mia vita perché sono stato onesto con lei, e non potevo nasconderle di non essere innamorato. Ed è inutile che la razionalità stia lì a spiegarmi che ho fatto la cosa giusta, che sono stato chiaro ed onesto, che non dirle niente e continuare a frequentarla sarebbe stata una mossa egoista e vigliacca. E’ inutile, perché in queste circostanze mi odio non per quello che ho fatto, ma per quello che NON ho fatto. O meglio, per quello che non sono stato in grado di fare. Nello specifico: innamorarmi di lei.
E di nuovo la razionalità, inutilmente, a sottolineare che non ci sono bottoni on/off da premere per innamorarsi, che l’amore non si può accendere a comando come non si può scegliere la direzione del vento che soffia. Motivazioni valide, sono d’accordo. Ma inutili. Perché fintanto che avrò lettere come questa, continuerò ad odiarmi. Non sempre, e neanche spesso.
Soltanto a volte.
“Non chiedermi perché ti sto scrivendo, non lo so neanch’io.
Di solito scrivo per me, soltanto per me, riorganizzo i miei pensieri, riesco a dar forma alle nebulose che ogni tanto affollano la mia mente…
Stasera avrei dato qualunque cosa per passare un po’ di tempo con te. Non credere che ora te ne voglia per aver avuto i tuoi impegni, capisco perfettamente.
Ti avrei raccontato un sacco di cose, o semplicemente sarei rimasta in silenzio ad ascoltarti, mi piace un casino ascoltarti parlare di tutto, guardarti mentre guidi e non distogli un attimo gli occhi dalla strada.
Mi piaci; mi piace quello che succede quando siamo insieme, quando si annullano tutti i rumori di fondo e rimaniamo solo noi, e le tue parole, ed una voce dentro di me che si chiede dove sei rimasto nascosto fino ad ora…
Vorrei fare tante di quelle cose con te… Quelle cose piccole piccole che ti regalano il mondo e che ti fanno solletico nello stomaco e ti ricordano che adesso sei vivo, più vivo che mai!
…
Giuro che non ho la minima idea di quello che puoi pensare di me, non riesco proprio a capire se un giorno potrai mai innamorarti di me… So che ti sto scrivendo queste cose perché le sento profondamente e perché so che incontreranno uno spirito dolce e gentile che comunque le apprezzerà.
Questo in te è disarmante: la delicatezza del tuo spirito, che pure è in perfetto equilibrio con la solidità del tuo essere, così rassicurante. Ed ora che ho incontrato qualcosa di così bello vorrei avere il tempo di soffermarmi per conoscerne le tante sfaccettature, anche le più spigolose…
E invece, ironia della sorte, devo allontanarmi un po’. E non ti nascondo che un po’ di paura adesso c’è anche per questo, la paura di perdere momenti preziosi per dare tutto quello che vorrei.
Spero che mi resti vicino, lo spero davvero tanto.
So bene che se deve nascere qualcosa di vero niente può ostacolarlo, ma ho già paura di perderti, pensa un po’, prima ancora di appartenerti…
Tutto questo per dirti che c’è un cuore adesso vicino al tuo; è lì che prova a muovere i primi passi con te, al buio, completamente buio pesto, ma se ha buon istinto troverà qualcosa di prezioso.
Questo è quello che susciti in me, e a prescindere da tutto te ne ringrazio, perché mi stai regalando dei momenti bellissimi, come questo con me stessa.
Buonanotte.”
Buonanotte a te Ale. La mia sarà invece una notte d’irrazionali rimpianti.
Nessuno ci crede, ma grazie al mio masochismo emotivo queste notti riescono anche a piacermi.
Parole sprecate II
giovedì, marzo 13, 2008
[FRASE DEL GIORNO: Il non parlare mai di sé è un'ipocrisia molto distinta - Friedrich Nietzsche ]
[BGM: Múm - We have a map of the piano ]
Ho accettato la tua innocenza, fiducia senza condizioni.
Ho cacciato le sentinelle e lasciato entrare quelle emozioni.
Ho ricambiato i tuoi piccoli baci, abbandonando armi e cautela.
Ho sfiorato il tuo dolce respiro, danzando nella tua ragnatela.
Ed ora cosa mi è rimasto?
Soltanto vetro di specchi e bottiglie,
con su il riflesso di quelle battaglie.
Un meccanismo ancora guasto,
che sto cercando di aggiustare
mentre scrivo sulla carta i miei pensieri,
e mentre guardo nella notte verso il mare.
12 marzo 2008 ~ 00.51
[BGM: Múm - We have a map of the piano ]
Ho accettato la tua innocenza, fiducia senza condizioni.
Ho cacciato le sentinelle e lasciato entrare quelle emozioni.
Ho ricambiato i tuoi piccoli baci, abbandonando armi e cautela.
Ho sfiorato il tuo dolce respiro, danzando nella tua ragnatela.
Ed ora cosa mi è rimasto?
Soltanto vetro di specchi e bottiglie,
con su il riflesso di quelle battaglie.
Un meccanismo ancora guasto,
che sto cercando di aggiustare
mentre scrivo sulla carta i miei pensieri,
e mentre guardo nella notte verso il mare.
12 marzo 2008 ~ 00.51
La sua voce nel vento
lunedì, marzo 10, 2008
[BGM: Zero7 - In the waiting line ]
LA SUA VOCE NEL VENTO
Rosso e viola nel cielo questa sera,
chiudono la porta ad un giorno solitario.
Sembrano colori di un sogno che si avvera,
ma in realtà calano un malinconico sipario
su quest’anima che forse ancora spera
mentre scrive un’altra pagina di questo diario.
Solo…
Sono solo col ricordo di un altro tramonto…
Sono solo in quest’autunno che ingiallisce lento…
Sono solo una figura in un vecchio dipinto
seduta ad ascoltare la sua voce nel vento.
…nel vento.
Il sole cade lento oltre metalliche montagne,
così come il mio cuore cade nel passato,
tra accecanti verità e diaboliche menzogne
di un tempo lontano e mai dimenticato.
E il nero invade il cielo di un giorno che si spegne:
è l’alba di un futuro alla luna incatenato.
Solo…
Sono solo in questo abbandonato labirinto…
Sono solo con le stelle e canto il mio lamento…
Sono solo una comparsa nel suo grande racconto
a cui resta soltanto la sua voce nel vento.
…nel vento.
Le ombre danzano e diventano giganti,
nati sulla morte dell’arcobaleno,
si riflettono veloci nei miei occhi spenti
portando alle mie labbra il loro veleno.
Il veleno dolce dei suoi occhi assenti,
che giorno dopo giorno mi amavano un po’ meno.
Solo…
Sono solo mentre vivo quest’amore estinto…
Sono solo con la polvere di un sogno infranto…
Sono solo un suo lontano ed antico ornamento
lasciato qui a sognare la sua voce nel vento.
…nel vento.
20 settembre 2004
LA SUA VOCE NEL VENTO
Rosso e viola nel cielo questa sera,
chiudono la porta ad un giorno solitario.
Sembrano colori di un sogno che si avvera,
ma in realtà calano un malinconico sipario
su quest’anima che forse ancora spera
mentre scrive un’altra pagina di questo diario.
Solo…
Sono solo col ricordo di un altro tramonto…
Sono solo in quest’autunno che ingiallisce lento…
Sono solo una figura in un vecchio dipinto
seduta ad ascoltare la sua voce nel vento.
…nel vento.
Il sole cade lento oltre metalliche montagne,
così come il mio cuore cade nel passato,
tra accecanti verità e diaboliche menzogne
di un tempo lontano e mai dimenticato.
E il nero invade il cielo di un giorno che si spegne:
è l’alba di un futuro alla luna incatenato.
Solo…
Sono solo in questo abbandonato labirinto…
Sono solo con le stelle e canto il mio lamento…
Sono solo una comparsa nel suo grande racconto
a cui resta soltanto la sua voce nel vento.
…nel vento.
Le ombre danzano e diventano giganti,
nati sulla morte dell’arcobaleno,
si riflettono veloci nei miei occhi spenti
portando alle mie labbra il loro veleno.
Il veleno dolce dei suoi occhi assenti,
che giorno dopo giorno mi amavano un po’ meno.
Solo…
Sono solo mentre vivo quest’amore estinto…
Sono solo con la polvere di un sogno infranto…
Sono solo un suo lontano ed antico ornamento
lasciato qui a sognare la sua voce nel vento.
…nel vento.
20 settembre 2004
Parole sprecate I
martedì, marzo 04, 2008
[FRASE DEL GIORNO: Nell'amore, un silenzio val più di un discorso - Blaise Pascal ]
[BGM: Massive Attack - Angel ]
Ho puntato gli occhi nel sole, in un alone di fiamma azzurra.
Ho stretto i miei pugni al tuo fianco, per prepararmi alla guerra.
Ho strattonato con forza i miei sogni, impigliati sul tuo coltello.
Ho raccolto i loro brandelli e li ho nascosti sotto il mantello.
Ed ora cosa mi è rimasto?
Una luna triste al centro del dipinto,
ombre che rincorro dentro un labirinto.
Vivo questo mio contrasto
pescando tra ragione e istinto,
piangendo ciò che ho perso,
e sprecando ciò che ho vinto.
21 febbraio 2008 ~ 02.47
[BGM: Massive Attack - Angel ]
Ho puntato gli occhi nel sole, in un alone di fiamma azzurra.
Ho stretto i miei pugni al tuo fianco, per prepararmi alla guerra.
Ho strattonato con forza i miei sogni, impigliati sul tuo coltello.
Ho raccolto i loro brandelli e li ho nascosti sotto il mantello.
Ed ora cosa mi è rimasto?
Una luna triste al centro del dipinto,
ombre che rincorro dentro un labirinto.
Vivo questo mio contrasto
pescando tra ragione e istinto,
piangendo ciò che ho perso,
e sprecando ciò che ho vinto.
21 febbraio 2008 ~ 02.47
Per te che non leggerai mai questo post
domenica, marzo 02, 2008
[FRASE DEL GIORNO: Non attribuiamo particolare valore al possesso di una virtù, finché non ne notiamo la totale mancanza nel nostro avversario - Friedrich Nietzsche ]
[BGM: Massive Attack - Teardrop ]
La malinconia non dorme mai, non riposa mai. E’ nascosta lì, dietro l’angolo, ed attende paziente. Attende quel piccolo gesto, quella parola, quell’immagine che inevitabilmente prima o poi salterà fuori rendendoti una facile preda.
E lei scatta, come un serpente.
Il tuo avatar era proprio lì, accanto alla foto che stavo cercando. E’ sbucato dal nulla grazie all’anteprima di windows, e la mia foto di quella cena, la foto con la mia faccia stupida, ha lasciato il posto alla tua. Quella foto color seppia, dove sorridi ad un ragazzo che non sono io, e che invidio ogni volta che la vedo. Perché nel tuo sorriso, quella sera, ho perso il fiato. Ed il tempo che ho avuto per continuare ad annegare è stato troppo breve.
Ed ora quando lo rivedo è di nuovo un tuffo, in acque agitate ed amare, dove quel sorriso è soltanto un riflesso distorto sulle onde.
Anche stasera sui piatti della bilancia metto la mia morale e la mia etica contro la voglia di sentirti ed il desiderio di vendetta. Quella vendetta che, a ragione, reputi un sentimento basso e meschino.
Non preoccuparti, anche stasera sei salva, anche stasera la mia morale e la mia etica pesano più di quello che hai fatto. Puoi continuare a sorridere, lontana e al sicuro. E sai che così sarà sempre.
La malinconia è un serpente che piange.
“Love, love is a verb.
Love is a doing word
fearless on my breath”
[BGM: Massive Attack - Teardrop ]
La malinconia non dorme mai, non riposa mai. E’ nascosta lì, dietro l’angolo, ed attende paziente. Attende quel piccolo gesto, quella parola, quell’immagine che inevitabilmente prima o poi salterà fuori rendendoti una facile preda.
E lei scatta, come un serpente.
Il tuo avatar era proprio lì, accanto alla foto che stavo cercando. E’ sbucato dal nulla grazie all’anteprima di windows, e la mia foto di quella cena, la foto con la mia faccia stupida, ha lasciato il posto alla tua. Quella foto color seppia, dove sorridi ad un ragazzo che non sono io, e che invidio ogni volta che la vedo. Perché nel tuo sorriso, quella sera, ho perso il fiato. Ed il tempo che ho avuto per continuare ad annegare è stato troppo breve.
Ed ora quando lo rivedo è di nuovo un tuffo, in acque agitate ed amare, dove quel sorriso è soltanto un riflesso distorto sulle onde.
Anche stasera sui piatti della bilancia metto la mia morale e la mia etica contro la voglia di sentirti ed il desiderio di vendetta. Quella vendetta che, a ragione, reputi un sentimento basso e meschino.
Non preoccuparti, anche stasera sei salva, anche stasera la mia morale e la mia etica pesano più di quello che hai fatto. Puoi continuare a sorridere, lontana e al sicuro. E sai che così sarà sempre.
La malinconia è un serpente che piange.
“Love, love is a verb.
Love is a doing word
fearless on my breath”
Nuovo giorno, nuovo umore
mercoledì, febbraio 20, 2008
ATARAXIA - FENGARI
Ditemi chi ero
ditemi chi ero
prima che il cupo dolore
mi sfigurasse il volto chiaro.
Ditemi chi ero
ditemi chi ero
prima che le avverse correnti
mi portassero nel mare scuro.
Vibravo come il lauro e il pallido ulivo,
ascoltando il flauto dalle mille voci io vivevo.
Ditemi chi ero
ditemi chi ero
prima che i rossi fulmini
m'accecassero con artigli d'oro.
Con l'acqua chiara riempivo il palmo delle mani
portavo le chiome sciolte in inestricabili ricami.
Vibravo come il lauro e il pallido ulivo,
ascoltando il flauto dalle mille voci io vivevo.
Ditemi chi ero
ditemi chi ero
prima che il vento denso mi portasse amaro.
San Valentino quattro giorni dopo
lunedì, febbraio 18, 2008
[BGM: Lordi - Hard Rock Hallelujah ]
Arrivo tardi per un post sul giorno di S. Valentino, e probabilmente è cosa buona. Si, perché in questi giorni sono veramente rilassato e spensierato (lavoro a parte), e sul piano sentimentale regna uno stato di serenità pacifica (e questo spiega anche la carenza di post negli ultimi tempi). Sarà l’effetto anti-stress della palestra, saranno le numerose distrazioni con le quali mi sto tenendo impegnato, non lo so. Quello che so è che il giorno di S. Valentino è passato senza che me ne rendessi conto, e questo è senza dubbio positivo.
Inoltre sto risentendo di nuovo l’interesse per la fotografia, ed ho in mente alcune cose piuttosto carine per le quali sto aspettando del materiale ordinato la settimana scorsa… non dico niente perché, conoscendomi, potrei comunque abbandonare tutto all’ultimo minuto :P
Da un argomento all’altro: negli ultimi 2 mesi le visite al blog sono aumentate parecchio e questa cosa ovviamente mi fa piacere. Più di una persona mi ha scritto per giustificarsi riguardo al fatto che non commenta mai pur seguendo regolarmente il blog. Ok, lo dico una volta per tutti: non me ne frega una mazza se non commentate. La maggior parte dei post, per loro natura, non sono commentabili e non lasciano spazio ad alcun tipo di discussione. Non parlo di argomenti di confronto e dialogo come, che ne so, la politica. Quelli di cui scrivo sono stati d’animo personali, perciò è normale che non si abbia qualcosa da dire in merito. Specialmente da parte di coloro che non mi conoscono di persona. Quelli che mi conoscono d’altro canto mi telefonano o aspettano d’incontrarmi se devono dirmi qualcosa. Morale della favola: state tranquilli, leggete e spiate quanto vi pare, e non sentitevi in colpa se non lasciate alcuna traccia del vostro passaggio.
Oh, e grazie cmq per la stima ed i complimenti ^^
Arrivo tardi per un post sul giorno di S. Valentino, e probabilmente è cosa buona. Si, perché in questi giorni sono veramente rilassato e spensierato (lavoro a parte), e sul piano sentimentale regna uno stato di serenità pacifica (e questo spiega anche la carenza di post negli ultimi tempi). Sarà l’effetto anti-stress della palestra, saranno le numerose distrazioni con le quali mi sto tenendo impegnato, non lo so. Quello che so è che il giorno di S. Valentino è passato senza che me ne rendessi conto, e questo è senza dubbio positivo.
Inoltre sto risentendo di nuovo l’interesse per la fotografia, ed ho in mente alcune cose piuttosto carine per le quali sto aspettando del materiale ordinato la settimana scorsa… non dico niente perché, conoscendomi, potrei comunque abbandonare tutto all’ultimo minuto :P
Da un argomento all’altro: negli ultimi 2 mesi le visite al blog sono aumentate parecchio e questa cosa ovviamente mi fa piacere. Più di una persona mi ha scritto per giustificarsi riguardo al fatto che non commenta mai pur seguendo regolarmente il blog. Ok, lo dico una volta per tutti: non me ne frega una mazza se non commentate. La maggior parte dei post, per loro natura, non sono commentabili e non lasciano spazio ad alcun tipo di discussione. Non parlo di argomenti di confronto e dialogo come, che ne so, la politica. Quelli di cui scrivo sono stati d’animo personali, perciò è normale che non si abbia qualcosa da dire in merito. Specialmente da parte di coloro che non mi conoscono di persona. Quelli che mi conoscono d’altro canto mi telefonano o aspettano d’incontrarmi se devono dirmi qualcosa. Morale della favola: state tranquilli, leggete e spiate quanto vi pare, e non sentitevi in colpa se non lasciate alcuna traccia del vostro passaggio.
Oh, e grazie cmq per la stima ed i complimenti ^^
Tra il sussurro e il canto
martedì, febbraio 05, 2008
[BGM: Bullet for my Valentine - Tears don't fall ]
Sfiori il mio cuore, con parole delicate,
colorate come fiori e profumate d’incanto.
Come un petalo nel vento, la tua voce è melodia
invisibile e sottile, dolcissima magia.
Danzi nella notte, tra il sussurro e il canto,
e sei nel mio pensiero, e sei nel mio respiro,
come una sorgente di freschezza senza fine
sei il tepore del tramonto, e l’alba delle mie mattine.
scritta il 23 gennaio 2006 ~ 02.33
Sfiori il mio cuore, con parole delicate,
colorate come fiori e profumate d’incanto.
Come un petalo nel vento, la tua voce è melodia
invisibile e sottile, dolcissima magia.
Danzi nella notte, tra il sussurro e il canto,
e sei nel mio pensiero, e sei nel mio respiro,
come una sorgente di freschezza senza fine
sei il tepore del tramonto, e l’alba delle mie mattine.
scritta il 23 gennaio 2006 ~ 02.33
Notturno 13: Reliquie
martedì, gennaio 22, 2008
[BGM: Yoko Kanno - Monochrome ]
Accanto al bianco della finestra con le mani, nel nero della notte con lo sguardo.
Lontano, troppo lontano, con la mente.
Istantanee scolorite, pagina dopo pagina, sul nastro trasportatore del tempo.
Immagini che cadono come foglie d'autunno.
A volte tutto quello che puoi fare è salutare.
Salutare, lungo i bordi del fiume, l'acqua che passa e l'acqua già passata.
Salutare una combinazione di eventi unica ed irripetibile, nella consapevolezza di non poter fare niente per fermare il suo scorrere lontano.
Sulle ceneri di un amore bruciato cresce solo l'impotenza, ed è una pianta senza fiori.
Non hai altre opzioni.
Solleva la mano e saluta quei baci sotto il cielo di agosto.
Saluta i profumi dei giardini di giugno, e quei biglietti dolcemente nascosti nella custodia di un cd.
Saluta i suoi capelli sul tuo cuscino, e la dolcezza del suo viso nel sonno.
E quei messaggi che trovavi al risveglio, scritti con la matita sul legno bianco del comodino.
Saluta il dolore di un letto vuoto, e la tua mano che in quelle notti accarezzava soltanto coperte fredde.
Saluta i suoi cosmetici sulla mensola, ed il suo cuscino, quello più morbido, con il quale continui a dormire.
Saluta quello zaino rosso e grigio che le toglievi sempre dalle spalle mentre scendeva dal treno.
Quel treno che la portava tra le tue braccia, sbucando dalla curva in fondo alla stazione.
Quel treno che se l'è ripresa per sempre, sferragliando lontano, fin dove arrivava lo sguardo, oltre l'orizzonte di un cielo triste.
Saluta le sere d'inverno, e quello stare abbracciati nel calore delle coperte davanti alla tv.
Saluta il sapore di quel lucidalabbra rosa, il profumo di sapone sulla sua pelle dopo la doccia, la complicità di una sigaretta condivisa a notte fonda.
Saluta tutto, questa notte, per lasciartelo alle spalle e riuscire a dormire.
Passeranno giorni, forse settimane, prima che la tua mente deciderà di tornare nuovamente su quelle immagini.
Quando lo farà, tu ricomincia a salutare.
Accanto al bianco della finestra con le mani, nel nero della notte con lo sguardo.
Lontano, troppo lontano, con la mente.
Istantanee scolorite, pagina dopo pagina, sul nastro trasportatore del tempo.
Immagini che cadono come foglie d'autunno.
A volte tutto quello che puoi fare è salutare.
Salutare, lungo i bordi del fiume, l'acqua che passa e l'acqua già passata.
Salutare una combinazione di eventi unica ed irripetibile, nella consapevolezza di non poter fare niente per fermare il suo scorrere lontano.
Sulle ceneri di un amore bruciato cresce solo l'impotenza, ed è una pianta senza fiori.
Non hai altre opzioni.
Solleva la mano e saluta quei baci sotto il cielo di agosto.
Saluta i profumi dei giardini di giugno, e quei biglietti dolcemente nascosti nella custodia di un cd.
Saluta i suoi capelli sul tuo cuscino, e la dolcezza del suo viso nel sonno.
E quei messaggi che trovavi al risveglio, scritti con la matita sul legno bianco del comodino.
Saluta il dolore di un letto vuoto, e la tua mano che in quelle notti accarezzava soltanto coperte fredde.
Saluta i suoi cosmetici sulla mensola, ed il suo cuscino, quello più morbido, con il quale continui a dormire.
Saluta quello zaino rosso e grigio che le toglievi sempre dalle spalle mentre scendeva dal treno.
Quel treno che la portava tra le tue braccia, sbucando dalla curva in fondo alla stazione.
Quel treno che se l'è ripresa per sempre, sferragliando lontano, fin dove arrivava lo sguardo, oltre l'orizzonte di un cielo triste.
Saluta le sere d'inverno, e quello stare abbracciati nel calore delle coperte davanti alla tv.
Saluta il sapore di quel lucidalabbra rosa, il profumo di sapone sulla sua pelle dopo la doccia, la complicità di una sigaretta condivisa a notte fonda.
Saluta tutto, questa notte, per lasciartelo alle spalle e riuscire a dormire.
Passeranno giorni, forse settimane, prima che la tua mente deciderà di tornare nuovamente su quelle immagini.
Quando lo farà, tu ricomincia a salutare.
Non era una promessa
giovedì, gennaio 03, 2008
[FRASE DEL GIORNO: Promettiamo in base alle nostre speranze e manteniamo le promesse in base ai nostri timori - François de La Rochefoucauld ]
[BGM: Enya – Watermark ]
Ho sognato che ci incontravamo di nuovo, in un tempo ed in un luogo che non esistono. Ho sognato un’amicizia sincera che continuava a legarci anche dopo questi anni di silenzio. Ho sognato di perdermi con lei nei ricordi, e di sorridere insieme. Ho sognato di amarla ancora, ma alla luce di una consapevolezza lucida e serena. Un sogno malinconico, dolce, bellissimo. Praticamente un film. Ed un frammento di quel sogno era ancora fresco nella mia mente al risveglio, al punto da farmelo scrivere:
«Saremmo comunque crollati, eravamo troppo diversi per continuare.»
«Perché Fabri?»
«Ti ricordi la notte in cui mi hai promesso che mi avresti amato per sempre?»
«Si»
«Era la classica promessa da innamorati… Utopica, senza fondamenta né speranza di poterla mantenere. Parole belle, da dire in quei momenti, ma senza valore.»
«Si, sono cose che si dicono…»
«Ti ricordi invece quando sono stato io a dirti “ti amerò per sempre” ?»
«Certo»
«Ecco, la mia non era una frase detta per farti piacere, non era una promessa. La mia era una constatazione. E’ questa la differenza che c’è tra noi.»
Applausi al mio inconscio, candidato all’oscar per la miglior sceneggiatura originale.
Lui lo sa meglio di me…
Non era una promessa.
[BGM: Enya – Watermark ]
Ho sognato che ci incontravamo di nuovo, in un tempo ed in un luogo che non esistono. Ho sognato un’amicizia sincera che continuava a legarci anche dopo questi anni di silenzio. Ho sognato di perdermi con lei nei ricordi, e di sorridere insieme. Ho sognato di amarla ancora, ma alla luce di una consapevolezza lucida e serena. Un sogno malinconico, dolce, bellissimo. Praticamente un film. Ed un frammento di quel sogno era ancora fresco nella mia mente al risveglio, al punto da farmelo scrivere:
«Saremmo comunque crollati, eravamo troppo diversi per continuare.»
«Perché Fabri?»
«Ti ricordi la notte in cui mi hai promesso che mi avresti amato per sempre?»
«Si»
«Era la classica promessa da innamorati… Utopica, senza fondamenta né speranza di poterla mantenere. Parole belle, da dire in quei momenti, ma senza valore.»
«Si, sono cose che si dicono…»
«Ti ricordi invece quando sono stato io a dirti “ti amerò per sempre” ?»
«Certo»
«Ecco, la mia non era una frase detta per farti piacere, non era una promessa. La mia era una constatazione. E’ questa la differenza che c’è tra noi.»
Applausi al mio inconscio, candidato all’oscar per la miglior sceneggiatura originale.
Lui lo sa meglio di me…
Non era una promessa.
Giornate abuliche
domenica, dicembre 30, 2007
[FRASE DEL GIORNO: Ragione e passione sono timone e vela della nostra anima vagante – Kahlil Gibran ]
[BGM: Sentenced – The Rain Comes Falling Down ]
Comincio subito con un gigantesco GRAZIE a Francesca (LadyPrometeo). Mi hai scritto una mail bellissima, il cui piacere di leggerla mi accompagna ancora a distanza di giorni. Sono parole che non dimenticherò, non sto scherzando. Grazie, o musa, sei stata una piacevole eccezione in un periodo che non ha portato niente di nuovo. Già, il niente è proprio quello che caratterizza queste giornate. Niente novità, niente passioni, niente che mi porti nuovamente ad avere entusiasmo per qualcosa, qualsiasi cosa. Mi diverto con i miei hobbies, inganno il tempo con qualche interesse, il tutto nella tranquillità più stagnante. Si, sono sereno. Si, sono rilassato. Ma è una staticità che comincia a stancarmi. Vorrei nuovamente avere quel trasporto che un tempo caratterizzava alcuni aspetti della mia vita. Quell'ardore per qualcosa che sembra prenderti per i capelli e trascinarti con forza avanti, verso l'oggetto del tuo desiderio. Non parlo necessariamente di un impeto sentimentale/amoroso, l'entusiasmo a cui mi riferisco è un impeto che ero solito avere per diverse cose... Musica, giochi, film, serate con gli amici a dire cazzate... Il primo esempio non sentimentale che mi viene sempre in mente quando penso a queste perdita di passioni è Worldcraft, il vecchio editor di mappe per Half-Life. La prima volta che lo installai, era d'estate, stetti tre giorni sveglio lì davanti. Giuro, tre giorni di fila senza dormire e senza mai staccarmi dal monitor se non per andare rapidamente in cucina a prendere da mangiare. Ero talmente preso dall'impeto d'imparare e creare che non sentivo il sonno né la stanchezza (ho anche i testimoni di questo evento ^^ ).
Sono questi slanci di eccitazione che adesso mancano, sia in positivo che in negativo. Ho raggiunto un stato di serenità piatta. Non monotona, ma piatta. Leggete il mio post precedente, ad esempio.
Quella sera mi ero messo a rileggere il diario di Giovanna, lasciatomi da lei. Ricordi brucianti, tra quelle pagine: quello che provava per me, quello che avevamo... Parole così forti e deliziose, nei miei riguardi, come carezze che riesco ancora a sentire sulla pelle. Eppure, quella sera non sono riuscito a versare una lacrima. Avrei voluto, mi sarebbe piaciuto. Si, sono masochista ma questo è un altro discorso. Il fatto è che avrei voluto provare di nuovo qualcosa di forte, un'emozione intensa, qualcosa che si distacchi da questa stasi emotiva.
Niente da fare, non c'è verso.
E fuori non c'è neanche la neve.
[BGM: Sentenced – The Rain Comes Falling Down ]
Comincio subito con un gigantesco GRAZIE a Francesca (LadyPrometeo). Mi hai scritto una mail bellissima, il cui piacere di leggerla mi accompagna ancora a distanza di giorni. Sono parole che non dimenticherò, non sto scherzando. Grazie, o musa, sei stata una piacevole eccezione in un periodo che non ha portato niente di nuovo. Già, il niente è proprio quello che caratterizza queste giornate. Niente novità, niente passioni, niente che mi porti nuovamente ad avere entusiasmo per qualcosa, qualsiasi cosa. Mi diverto con i miei hobbies, inganno il tempo con qualche interesse, il tutto nella tranquillità più stagnante. Si, sono sereno. Si, sono rilassato. Ma è una staticità che comincia a stancarmi. Vorrei nuovamente avere quel trasporto che un tempo caratterizzava alcuni aspetti della mia vita. Quell'ardore per qualcosa che sembra prenderti per i capelli e trascinarti con forza avanti, verso l'oggetto del tuo desiderio. Non parlo necessariamente di un impeto sentimentale/amoroso, l'entusiasmo a cui mi riferisco è un impeto che ero solito avere per diverse cose... Musica, giochi, film, serate con gli amici a dire cazzate... Il primo esempio non sentimentale che mi viene sempre in mente quando penso a queste perdita di passioni è Worldcraft, il vecchio editor di mappe per Half-Life. La prima volta che lo installai, era d'estate, stetti tre giorni sveglio lì davanti. Giuro, tre giorni di fila senza dormire e senza mai staccarmi dal monitor se non per andare rapidamente in cucina a prendere da mangiare. Ero talmente preso dall'impeto d'imparare e creare che non sentivo il sonno né la stanchezza (ho anche i testimoni di questo evento ^^ ).
Sono questi slanci di eccitazione che adesso mancano, sia in positivo che in negativo. Ho raggiunto un stato di serenità piatta. Non monotona, ma piatta. Leggete il mio post precedente, ad esempio.
Quella sera mi ero messo a rileggere il diario di Giovanna, lasciatomi da lei. Ricordi brucianti, tra quelle pagine: quello che provava per me, quello che avevamo... Parole così forti e deliziose, nei miei riguardi, come carezze che riesco ancora a sentire sulla pelle. Eppure, quella sera non sono riuscito a versare una lacrima. Avrei voluto, mi sarebbe piaciuto. Si, sono masochista ma questo è un altro discorso. Il fatto è che avrei voluto provare di nuovo qualcosa di forte, un'emozione intensa, qualcosa che si distacchi da questa stasi emotiva.
Niente da fare, non c'è verso.
E fuori non c'è neanche la neve.
Lacrima
giovedì, dicembre 13, 2007
A volte mi manchi ancora... lo sai?
Questa notte, su questa canzone, avrei voluto versare una lacrima.
Qui ci sarai sempre tu, solo tu.
Lo so.
Oh mon amour, mon âme-soeur
Je compte les jours je compte les heures
Je voudrais te dessiner dans un désert
Le désert de mon coeur
Oh mon amour, ton grain de voix
fait mon bonheur à chaque pas
Lasse-moi te dessiner dans un désert
le désert de mon coeur
Dans la nuit parfois, le nez à la fenetre
Je t'attends et je sombre
dans un désert, dans mon désert, voilà
Oh mon amour, mon coeur est lourd
Je compte les heures je compte les jours
je voudrais te dessiner dans un désert
le désert de mon coeur
Oh mon amour, je passe mon tour
J'ai déserté les alentours
Je te quitte, voilà c'est tout
Dans la nuit parfois, le nez à la fenetre
j'attendais et je sombre
jetez au vent mes tristes cendres, voilà
Questa notte, su questa canzone, avrei voluto versare una lacrima.
Qui ci sarai sempre tu, solo tu.
Lo so.
Oh mon amour, mon âme-soeur
Je compte les jours je compte les heures
Je voudrais te dessiner dans un désert
Le désert de mon coeur
Oh mon amour, ton grain de voix
fait mon bonheur à chaque pas
Lasse-moi te dessiner dans un désert
le désert de mon coeur
Dans la nuit parfois, le nez à la fenetre
Je t'attends et je sombre
dans un désert, dans mon désert, voilà
Oh mon amour, mon coeur est lourd
Je compte les heures je compte les jours
je voudrais te dessiner dans un désert
le désert de mon coeur
Oh mon amour, je passe mon tour
J'ai déserté les alentours
Je te quitte, voilà c'est tout
Dans la nuit parfois, le nez à la fenetre
j'attendais et je sombre
jetez au vent mes tristes cendres, voilà
Gocce
martedì, dicembre 11, 2007
"La pioggia continua a scendere su di me,
la pioggia di giugno.
Gocce dolci, delicate,
di tenerezza e sentimento.
Gocce di ogni momento
passato insieme,
gocce di parole sussurrate,
scese dal cielo una volta
e mai dimenticate.
La loro immensità limpida
scivola sulla mia pelle e non si asciuga,
tracciando disegni,
dipingendo i suoi sentimenti su di me.
E la sua figura...
Danza sotto le nuvole,
si muove col vento,
leggera come il respiro di un sogno,
sulle note malinconiche di un pianoforte che parla.
Il cielo macchiato dal viola della sera
sembra respirare, affannato,
e si estende su ogni cosa,
un'ombra che bacia ogni vita ed ogni cuore.
Proiettate dal viso della luna
le nostre ombre si abbracciano, immortali,
si baciano a pochi passi da noi.
Distese su un letto eterno
fanno l'amore, si legano per sempre.
E quell'immagine di eternità mi colpisce,
correndo sul mio sguardo irrompe dentro di me,
bruciando ogni altro pensiero.
Segnandomi del ricordo di lei, per sempre.
Baciandomi l'anima."
Domenica, 24 ottobre 1999
Qui non c'è niente per voi
domenica, dicembre 09, 2007
Messaggio di servizio a tutti coloro che fanno ricerche con Google per poi cliccare a caso tra i risultati: questo blog è un diario personale, di parole, confidenze, poesie ed immagini. Non c’è musica da scaricare, non ci sono foto di donnine succinte, non ci sono video porno né commenti di attualità e politica. Insomma, non c’è assolutamente niente che possa attirare/piacere alla massa. Mi limiterò a dare un paio di dritte a coloro che finiscono qui tramite le keyword più ricercate:
"Foto Echoes 2007", "Foto Echoes estate", "Foto Echoes serate 2007", ecc... ecc... Immagino vi riferiate all’omonimo club/discoteca di Riccione (Misano). Ebbene, io non c’entro niente con l’Echoes Club (ora chiamato “Liz”, mi dicono dalla regia), a me le discoteche stanno pure sulle palle. Questa è la sezione foto all’interno del loro sito ufficiale, andate e strafogatevi: Echoes Club Photos
“Punta e clikka”: Mannaggia a me e a quando ho fatto l’unico post di tutto il blog parlando di un videogioco… Niente giochini qui, tantomeno avventure punta e clicca. Andate in Home of the Underdogs e scaricatevi tutto l’abandon che vi pare.
“Testi di canzoni”: …non vi pare un po’ generica come ricerca? Mettere il titolo della canzone potrebbe aiutare, no? Vabbè, se vi piace il metal ed affini Dark Lyrics è il posto per voi, altrimenti Lyrics Download è pieno di robaccia commerciale stile MTV e Angolo Testi è ben fornito di musica italiana.
Queste le keyword più ricercate, tutti gli altri se la sbrighino da soli ^^
"Foto Echoes 2007", "Foto Echoes estate", "Foto Echoes serate 2007", ecc... ecc... Immagino vi riferiate all’omonimo club/discoteca di Riccione (Misano). Ebbene, io non c’entro niente con l’Echoes Club (ora chiamato “Liz”, mi dicono dalla regia), a me le discoteche stanno pure sulle palle. Questa è la sezione foto all’interno del loro sito ufficiale, andate e strafogatevi: Echoes Club Photos
“Punta e clikka”: Mannaggia a me e a quando ho fatto l’unico post di tutto il blog parlando di un videogioco… Niente giochini qui, tantomeno avventure punta e clicca. Andate in Home of the Underdogs e scaricatevi tutto l’abandon che vi pare.
“Testi di canzoni”: …non vi pare un po’ generica come ricerca? Mettere il titolo della canzone potrebbe aiutare, no? Vabbè, se vi piace il metal ed affini Dark Lyrics è il posto per voi, altrimenti Lyrics Download è pieno di robaccia commerciale stile MTV e Angolo Testi è ben fornito di musica italiana.
Queste le keyword più ricercate, tutti gli altri se la sbrighino da soli ^^
Notturno 12: Macchie
lunedì, dicembre 03, 2007
[FRASE DEL GIORNO: L'amore è breve, dimenticare è lungo - Pablo Neruda ]
[BGM: Total Eclipse of the Heart - Bonnie Tyler ]
Ci sono macchie che non vanno più via.
Ci pensavo oggi, parlando con mio cugino di esperienze passate, di comportamenti e fiducia.
Fiducia… una parola pesante, un pilastro alla base di una qualunque relazione importante. Ottenerla, in principio, dovrebbe essere un diritto. Innocente fino a prova contraria, così l’ho sempre pensata. Per molti non è così, per molti la fiducia è un premio da conquistare prova dopo prova, con costanza e dedizione… ma facciamo finta che non sia così, e che ad una nuova conoscenza sia data subito ed incondizionatamente la vostra fiducia. Poniamo poi che il vostro rapporto con questa nuova conoscenza cresca e, complici i sentimenti, si evolva in qualcosa di più grande; in questo caso quello che entrambi cominciate a costruire poggia inevitabilmente su questa fiducia, nessuno infatti si sognerebbe di costruire un grattacielo sopra una palude. E, si sa, le costruzioni degli innamorati raramente peccano di grandiosità e splendore.
I giorni passano, la fiducia vi viene confermata da grandi e piccoli gesti di una quotidianità ormai familiare, e quello che la vostra unione d’intenti ha messo insieme sembra reggere solidamente sulla sua fondamenta, stabile e saldo di fronte a venti e tempeste. E quella torre che è soltanto vostra diviene un rifugio prezioso, a due passi dalle stelle.
I giorni diventano mesi, e la torre da semplice rifugio diventa la vostra casa, il vostro mondo, il nucleo della vostra storia intorno al quale roteano gli esterni, altre persone ed altri problemi. Fuori, ininfluenti, perché avete spostato il vostro baricentro ed il vostro punto di vista, perché quello che volete e quello che vi basta è la torre, entro la quale siete re e regina di due vite intrecciate in una.
I mesi diventano anni, e proprio mentre vi trovate a contemplare l’immensità di quello che due cuori possono creare, proprio mentre cominciate a credere che niente potrà spazzare via una costruzione tanto imponente, accade l’irreparabile. La vostra conoscenza, per la prima volta, nasconde. E mentre nasconde, tradisce. E nel confessare il tradimento, mente. Ed alle grida disperate di verità, risponde con il silenzio.
Tre pallottole nel cuore della fiducia, tre colpi alle fondamenta del frutto di tre anni di vita.
La torre scricchiola e geme, crepe si aprono come ferite nelle pareti e d’ora in avanti, quando si alza il vento, la torre oscilla pericolante.
Cosa fare allora? Cosa puoi fare quando ogni istinto di sopravvivenza urla per farti correre fuori, ma il tuo cuore resta incatenato all’opera della tua vita?
Come puoi rigenerare quella fiducia quando una persona ti dimostra di essere in grado di comportarsi in certi modi? Di essere in grado di colpirti alle spalle? Di essere in grado di perseverare in quell’omertà che ti uccide?
Puoi fare soltanto una cosa: apri gli occhi, forza la tua catena e scappa. Esci fuori prima che tutto ti crolli addosso. Salva il salvabile e scappa… per lei, per la torre, non c’è rimedio.
Potrai tornare a guardarla, da lontano, in una notte di luna. Guardando tra le sue crepe, oltre le finestre spente, potrai ricordare la bellezza del suo viverla, lo splendore unico dei suoi lucernari dai quali potevi accarezzare le stelle. Potrai farlo, perché quello che resta della torre sarà ancora là. Abbandonata ed inutile, ma ancora in piedi.
E quello che veramente realizzerai, in quella notte di luna, è che ci vorrà troppo coraggio per tornare a viverci.
Ci sono macchie che non vanno più via.
[BGM: Total Eclipse of the Heart - Bonnie Tyler ]
Ci sono macchie che non vanno più via.
Ci pensavo oggi, parlando con mio cugino di esperienze passate, di comportamenti e fiducia.
Fiducia… una parola pesante, un pilastro alla base di una qualunque relazione importante. Ottenerla, in principio, dovrebbe essere un diritto. Innocente fino a prova contraria, così l’ho sempre pensata. Per molti non è così, per molti la fiducia è un premio da conquistare prova dopo prova, con costanza e dedizione… ma facciamo finta che non sia così, e che ad una nuova conoscenza sia data subito ed incondizionatamente la vostra fiducia. Poniamo poi che il vostro rapporto con questa nuova conoscenza cresca e, complici i sentimenti, si evolva in qualcosa di più grande; in questo caso quello che entrambi cominciate a costruire poggia inevitabilmente su questa fiducia, nessuno infatti si sognerebbe di costruire un grattacielo sopra una palude. E, si sa, le costruzioni degli innamorati raramente peccano di grandiosità e splendore.
I giorni passano, la fiducia vi viene confermata da grandi e piccoli gesti di una quotidianità ormai familiare, e quello che la vostra unione d’intenti ha messo insieme sembra reggere solidamente sulla sua fondamenta, stabile e saldo di fronte a venti e tempeste. E quella torre che è soltanto vostra diviene un rifugio prezioso, a due passi dalle stelle.
I giorni diventano mesi, e la torre da semplice rifugio diventa la vostra casa, il vostro mondo, il nucleo della vostra storia intorno al quale roteano gli esterni, altre persone ed altri problemi. Fuori, ininfluenti, perché avete spostato il vostro baricentro ed il vostro punto di vista, perché quello che volete e quello che vi basta è la torre, entro la quale siete re e regina di due vite intrecciate in una.
I mesi diventano anni, e proprio mentre vi trovate a contemplare l’immensità di quello che due cuori possono creare, proprio mentre cominciate a credere che niente potrà spazzare via una costruzione tanto imponente, accade l’irreparabile. La vostra conoscenza, per la prima volta, nasconde. E mentre nasconde, tradisce. E nel confessare il tradimento, mente. Ed alle grida disperate di verità, risponde con il silenzio.
Tre pallottole nel cuore della fiducia, tre colpi alle fondamenta del frutto di tre anni di vita.
La torre scricchiola e geme, crepe si aprono come ferite nelle pareti e d’ora in avanti, quando si alza il vento, la torre oscilla pericolante.
Cosa fare allora? Cosa puoi fare quando ogni istinto di sopravvivenza urla per farti correre fuori, ma il tuo cuore resta incatenato all’opera della tua vita?
Come puoi rigenerare quella fiducia quando una persona ti dimostra di essere in grado di comportarsi in certi modi? Di essere in grado di colpirti alle spalle? Di essere in grado di perseverare in quell’omertà che ti uccide?
Puoi fare soltanto una cosa: apri gli occhi, forza la tua catena e scappa. Esci fuori prima che tutto ti crolli addosso. Salva il salvabile e scappa… per lei, per la torre, non c’è rimedio.
Potrai tornare a guardarla, da lontano, in una notte di luna. Guardando tra le sue crepe, oltre le finestre spente, potrai ricordare la bellezza del suo viverla, lo splendore unico dei suoi lucernari dai quali potevi accarezzare le stelle. Potrai farlo, perché quello che resta della torre sarà ancora là. Abbandonata ed inutile, ma ancora in piedi.
E quello che veramente realizzerai, in quella notte di luna, è che ci vorrà troppo coraggio per tornare a viverci.
Ci sono macchie che non vanno più via.
Storia aperta
venerdì, novembre 30, 2007
[FRASE DEL GIORNO: Sognatore è chi trova la sua via alla luce della luna… punito perché vede l’alba prima degli altri – Oscar Wilde ]
[BGM: Yann Tiersen - Coma ]
Ho sognato Venezia.
Ho sognato le sue vie, i suoi ponti e le sue piazze.
Ho sognato un treno che mi ha portato là con la velocità del pensiero.
Ho sognato di camminare tra i turisti, ascoltando. Cercando.
Ho sognato un amico, impensabile, che mi accompagnava.
Ho sognato una voce di ragazza, un'amica, che pronunciava il suo nome.
Ho sognato che il mio cuore sussultava.
Ho sognato la paura di chiedere, paura di ricevere informazioni.
Mi sono svegliato prima di sognare il mio ritorno.
Ed infatti sono ancora là.
[BGM: Yann Tiersen - Coma ]
Ho sognato Venezia.
Ho sognato le sue vie, i suoi ponti e le sue piazze.
Ho sognato un treno che mi ha portato là con la velocità del pensiero.
Ho sognato di camminare tra i turisti, ascoltando. Cercando.
Ho sognato un amico, impensabile, che mi accompagnava.
Ho sognato una voce di ragazza, un'amica, che pronunciava il suo nome.
Ho sognato che il mio cuore sussultava.
Ho sognato la paura di chiedere, paura di ricevere informazioni.
Mi sono svegliato prima di sognare il mio ritorno.
Ed infatti sono ancora là.
My Violent Heart
venerdì, novembre 16, 2007
Da 2 ore questa a tutto volume.
NINE INCH NAILS - MY VIOLENT HEART
You and I, we may look the same
But we are very far apart
There's bullet holes where my compassion used to be
And there is violence in my heart
Into fire you can send us
From the fire we return
You can label us a consequence of how much you have to learn
You can try but you'll never understand
This is something you will never understand
Can you hear it now
Hear it coming now
Can you hear it now
On hands and knees
We crawl
You can not stop us all
Our bones our skin
We will not let you in
You have set something in motion
Much greater than you've ever known
Standing there in all your grand naivety
About to reap what you have sown
Time will feed upon your weaknesses
And soon you'll lose the will to care
When you return to the place that you call home
We will be there we will be there
On hands and knees
We crawl
You can not stop us all
Our blood will stain
We will not go away
On hands and knees
We crawl
You can not stop us all
Our blood, our ways
will never leave this place
NINE INCH NAILS - MY VIOLENT HEART
You and I, we may look the same
But we are very far apart
There's bullet holes where my compassion used to be
And there is violence in my heart
Into fire you can send us
From the fire we return
You can label us a consequence of how much you have to learn
You can try but you'll never understand
This is something you will never understand
Can you hear it now
Hear it coming now
Can you hear it now
On hands and knees
We crawl
You can not stop us all
Our bones our skin
We will not let you in
You have set something in motion
Much greater than you've ever known
Standing there in all your grand naivety
About to reap what you have sown
Time will feed upon your weaknesses
And soon you'll lose the will to care
When you return to the place that you call home
We will be there we will be there
On hands and knees
We crawl
You can not stop us all
Our blood will stain
We will not go away
On hands and knees
We crawl
You can not stop us all
Our blood, our ways
will never leave this place
Mille grazie
lunedì, novembre 12, 2007
[BGM: Magnet - Nothing Hurts Now ]
Post interamente dedicato ai ringraziamenti, e quindi noioso. Ciononostante: grazie a tutti quelli che mi hanno fatto gli auguri di compleanno, in particolar modo a Fabio perché come un idiota mi sono dimenticato di rispondergli ^^
Grazie ai Grave Digger per il fantastico concerto di sabato notte al Barfly (messaggio promozionale), e di conseguenza grazie a Ted e TseTse (il primo per avermi avvertito del concerto, il secondo per essersi preso la briga di comprare i biglietti per tutti).
Grazie a quelli che mi leggono qui e mi rispondono in deviantART, o a quelli che guardano le mie foto in deviantART poi passano qui e mi rispondono via mail, o a quelli che guardano in deviantART poi passano qui poi vanno sulla mia pagina di Last.fm e non scrivono niente ^^
Grazie a chi mi ha fatto scoprire e/o ascoltare Yann Tiersen (Ted per essere stato il primo a farmelo sentire anche se l’ho ignorato, siuf per avermelo fatto sentire [e non l’ho ignorata :P], Ricky per avermi fatto scaricare la colonna sonora di Goodbye Lenin ed Eleonora per avermi consigliato quella del Favoloso Mondo di Amélie).
Grazie al misterioso visitatore che ieri notte si è letto TUTTO il blog, dal primo all’ultimo post: complimenti per la resistenza!
Infine, grazie a coloro che hanno voluto sentire la mia canzone dell’altra notte, ed un ringraziamento enorme per i complimenti che mi avete fatto (anche se non mi fido, qualcuno mente di sicuro :P).
A volte le piccole cose fanno piacere ;)
Post interamente dedicato ai ringraziamenti, e quindi noioso. Ciononostante: grazie a tutti quelli che mi hanno fatto gli auguri di compleanno, in particolar modo a Fabio perché come un idiota mi sono dimenticato di rispondergli ^^
Grazie ai Grave Digger per il fantastico concerto di sabato notte al Barfly (messaggio promozionale), e di conseguenza grazie a Ted e TseTse (il primo per avermi avvertito del concerto, il secondo per essersi preso la briga di comprare i biglietti per tutti).
Grazie a quelli che mi leggono qui e mi rispondono in deviantART, o a quelli che guardano le mie foto in deviantART poi passano qui e mi rispondono via mail, o a quelli che guardano in deviantART poi passano qui poi vanno sulla mia pagina di Last.fm e non scrivono niente ^^
Grazie a chi mi ha fatto scoprire e/o ascoltare Yann Tiersen (Ted per essere stato il primo a farmelo sentire anche se l’ho ignorato, siuf per avermelo fatto sentire [e non l’ho ignorata :P], Ricky per avermi fatto scaricare la colonna sonora di Goodbye Lenin ed Eleonora per avermi consigliato quella del Favoloso Mondo di Amélie).
Grazie al misterioso visitatore che ieri notte si è letto TUTTO il blog, dal primo all’ultimo post: complimenti per la resistenza!
Infine, grazie a coloro che hanno voluto sentire la mia canzone dell’altra notte, ed un ringraziamento enorme per i complimenti che mi avete fatto (anche se non mi fido, qualcuno mente di sicuro :P).
A volte le piccole cose fanno piacere ;)
XXIX
mercoledì, novembre 07, 2007
"Life's a game I cannot win", cantano i Type O Negative, ed è proprio quello che ho pensato mentre stavo aggiornando i vari profili che ho sparsi per la rete. Facile, basta scrivere 29 al posto di 28. E pensare che è passato un altro anno. E pensare che te ne sei a malapena accorto. E ricordarti che tuo padre dice sempre "Dopo i 40 il tempo vola"...dopo i 40?? Pensa te, ed io che pensavo stesse già volando...
Io, che vorrei ricominciare e tornare su quel letto lassù, con la febbre come quel giorno e quel sorriso innocente da bambino (bambino che, vorrei sottolineare, riposava su una coperta di asteroidi troppo anni '80 ^^).
Io che vorrei riprovare il primo amore da dodicenne per la mia vicina, Federica. E sentirla di nuovo confessarsi con me mentre le nascondo quello che provo per lei. E di nuovo aiutarla a mettersi insieme al mio migliore amico (per poi insultarmi allo specchio decine di sere :P). Si perché lo rifarei, anche col senno di poi.
29 anni è sono ancora lo stesso cretino... a pensarci bene poteva andarmi peggio ^^
Auguri Fabri.
Grazie.
Novembre
sabato, novembre 03, 2007
[BGM: As I Lay Dying - The Darkest Nights ]
Soltanto poche ore fa ero felice e contento a scattare foto alla Montagnola, e poi a prendere un cappuccino in via dell’indipendenza… E poi la macchina, la musica, la mente lasciata libera di pensare, la casa vuota (rendiamo grazie)… Ed ora eccomi qua, malinconico più che mai alle 3.27 a postare con le dita indolenzite da 3 ore di pianoforte, e mai come stasera sento la voglia di condividere il risultato di queste 3 ore con il resto del mondo, amici o sconosciuti che siano. E’ stato così con i miei stati d’animo e le mie poesie, ed è nato questo blog. E’ stato così per le foto, ed è nata la gallery in deviantart. E per la musica? E’ parecchio tempo che ci penso, perché ho voglia di rendere tutto pubblico, si, ma non ho assolutamente voglia che qualcuno si freghi le mie canzoni spacciandole per sue… Dunque che fare? L’unica soluzione sarebbe registrare tutto alla SIAE, e mi sono andato a scaricare moduli e procedure. Se qualcuno ha un’idea migliore me lo faccia sapere. Nel mentre se per sbaglio dovesse minimamente interessarvi ascoltare le mie lagne depressive scrivetemelo e vi mando qualcosa (mi trovate anche all’indirizzo rendal@tiscali.it ).
Soltanto poche ore fa ero felice e contento a scattare foto alla Montagnola, e poi a prendere un cappuccino in via dell’indipendenza… E poi la macchina, la musica, la mente lasciata libera di pensare, la casa vuota (rendiamo grazie)… Ed ora eccomi qua, malinconico più che mai alle 3.27 a postare con le dita indolenzite da 3 ore di pianoforte, e mai come stasera sento la voglia di condividere il risultato di queste 3 ore con il resto del mondo, amici o sconosciuti che siano. E’ stato così con i miei stati d’animo e le mie poesie, ed è nato questo blog. E’ stato così per le foto, ed è nata la gallery in deviantart. E per la musica? E’ parecchio tempo che ci penso, perché ho voglia di rendere tutto pubblico, si, ma non ho assolutamente voglia che qualcuno si freghi le mie canzoni spacciandole per sue… Dunque che fare? L’unica soluzione sarebbe registrare tutto alla SIAE, e mi sono andato a scaricare moduli e procedure. Se qualcuno ha un’idea migliore me lo faccia sapere. Nel mentre se per sbaglio dovesse minimamente interessarvi ascoltare le mie lagne depressive scrivetemelo e vi mando qualcosa (mi trovate anche all’indirizzo rendal@tiscali.it ).
“Held in your arms,
but too far from my heart.
These thoughts will carry me through
the darkest nights”
but too far from my heart.
These thoughts will carry me through
the darkest nights”
Notturno 11: Eclissi
martedì, ottobre 09, 2007
[BGM: Moonspell - Can't Bee ]
Principalmente è la musica che per prima mi trascina nei ricordi.
Principalmente sono io che mi lascio prendere per mano e portare in tempi lontani, perduti, felici.
Principalmente è l’unico mezzo per riavere, seppur effimere, quelle emozioni ancora oggi. Oggi che tutta la sabbia mi è scivolata tra le mani, che la luna è sempre sospesa nella paralisi di un’eclissi. Oggi che non riesco più a ritrovare quella voglia di vivere in nome di un sentimento, che Fabrizio non è più Fabrizio perché sono passati 7 anni.
Oggi posso solamente guardarmi dentro ed afferrare quei ricordi, centinaia di piccoli specchi nascosti che riflettono una luna di neve brillante, un amore dirompente in braccio al quale mi sentivo immortale, ed un Fabrizio in grado di rovesciare il mondo per una ragazza di nome Giovanna. Quando poi il contrasto tra ieri-oggi comincia a bruciare troppo, allora riesco a trovare altre memorie, altri specchi polverosi che nascondo negli angoli più remoti. Ricordi di ferite e tradimenti, di una luna dai denti affilati che graffiava la notte fino a farla sanguinare. Ed è tra quegli specchi di lacrime che riesco a riemergere. Per vivere un adesso dove non guardo il cielo, mentre Fabrizio che si pettina nello specchio del bagno non è più quello.
Cadere, cadere nel passato…
Cadere e restare senza fiato
in una galleria di quadri vuoti,
cornici appese di sogni rubati.
Cadere, scivolando sulle note
che raccontano emozioni ora perdute.
Cadere oltre l’estate, dentro l’inverno,
oltre il suo calore, nel suo freddo eterno.
Cadere nei suoi occhi, ancora…
Cadere tra i colori dell’aurora
e risentire nel sangue il suo sorriso
ora che hanno chiuso il paradiso.
Cadere nella mente e dentro il cuore,
cadere giù, nel nucleo puro del dolore,
dove conservo le tue immagini più vere,
e lì aggrapparsi alle ombre tue più nere
per riuscire a risalire,
per poi ricominciare,
una, cento, mille sere,
per continuare a cadere.
[ 09 ottobre 2007 ~ 22.10]
Principalmente è la musica che per prima mi trascina nei ricordi.
Principalmente sono io che mi lascio prendere per mano e portare in tempi lontani, perduti, felici.
Principalmente è l’unico mezzo per riavere, seppur effimere, quelle emozioni ancora oggi. Oggi che tutta la sabbia mi è scivolata tra le mani, che la luna è sempre sospesa nella paralisi di un’eclissi. Oggi che non riesco più a ritrovare quella voglia di vivere in nome di un sentimento, che Fabrizio non è più Fabrizio perché sono passati 7 anni.
Oggi posso solamente guardarmi dentro ed afferrare quei ricordi, centinaia di piccoli specchi nascosti che riflettono una luna di neve brillante, un amore dirompente in braccio al quale mi sentivo immortale, ed un Fabrizio in grado di rovesciare il mondo per una ragazza di nome Giovanna. Quando poi il contrasto tra ieri-oggi comincia a bruciare troppo, allora riesco a trovare altre memorie, altri specchi polverosi che nascondo negli angoli più remoti. Ricordi di ferite e tradimenti, di una luna dai denti affilati che graffiava la notte fino a farla sanguinare. Ed è tra quegli specchi di lacrime che riesco a riemergere. Per vivere un adesso dove non guardo il cielo, mentre Fabrizio che si pettina nello specchio del bagno non è più quello.
Cadere, cadere nel passato…
Cadere e restare senza fiato
in una galleria di quadri vuoti,
cornici appese di sogni rubati.
Cadere, scivolando sulle note
che raccontano emozioni ora perdute.
Cadere oltre l’estate, dentro l’inverno,
oltre il suo calore, nel suo freddo eterno.
Cadere nei suoi occhi, ancora…
Cadere tra i colori dell’aurora
e risentire nel sangue il suo sorriso
ora che hanno chiuso il paradiso.
Cadere nella mente e dentro il cuore,
cadere giù, nel nucleo puro del dolore,
dove conservo le tue immagini più vere,
e lì aggrapparsi alle ombre tue più nere
per riuscire a risalire,
per poi ricominciare,
una, cento, mille sere,
per continuare a cadere.
[ 09 ottobre 2007 ~ 22.10]
Riflessioni 0.7b
domenica, ottobre 07, 2007
[BGM: Iced Earth - Stand Alone ]
Pioggia. Gocce grigie cadono lente sul vetro; una per ogni ricordo nello scrigno, una per ogni ombra figlia della luna. I primi sussurri dell’inverno restano fuori, oltre la porta. E con loro il mondo, gli amici, e gli amori perduti. E’ preoccupante il piacere che ricavo da questo isolamento, in compagnia dei miei pensieri e della mia personale quotidianità? Nel silenzio delle ore costruisco il mio santuario di ricordi e malinconia con rapidità crescente, evitando il desiderio intermittente di non lasciare neanche una finestra tra me e fuori. In perfetta solitudine sono sempre stato a mio agio, fin dove arriva la mia memoria. Da piccolo mia madre non voleva che chiudessi la porta della camera per potermi controllare, ed io l’odiavo. Dalla porta aperta entravano rumori e suoni di altri, per questo continuavo a chiuderla. Perché in quella stanza non entrasse niente e nessuno. Solo così potevo giocare in pace, da solo. Anche oggi la porta della stanza dove mi trovo è sempre chiusa.
Per vivere bene non mi serve nessuno, neanche una compagna. Serve per vivere meglio, serve per portare ai massimi livelli sentimenti ed emozioni altrimenti inarrivabili, ma non è affatto indispensabile. La “Paura di Restare Soli” che colpisce svariate persone con me non attecchisce.
Comincio fortemente a credere che l’amore sia un optional. Un optional che ho cercato più volte di acquistare pagandone sempre il prezzo. Risultato? Adoro la mia torta anche senza la ciliegina, e sono sempre più convinto che questa sia una qualità.
[ Lo stato dell'eremita colpisce ancora. Parole e concetti espressi nella circostanza possono essere soggetti a variazioni e smentite. ]
Pioggia. Gocce grigie cadono lente sul vetro; una per ogni ricordo nello scrigno, una per ogni ombra figlia della luna. I primi sussurri dell’inverno restano fuori, oltre la porta. E con loro il mondo, gli amici, e gli amori perduti. E’ preoccupante il piacere che ricavo da questo isolamento, in compagnia dei miei pensieri e della mia personale quotidianità? Nel silenzio delle ore costruisco il mio santuario di ricordi e malinconia con rapidità crescente, evitando il desiderio intermittente di non lasciare neanche una finestra tra me e fuori. In perfetta solitudine sono sempre stato a mio agio, fin dove arriva la mia memoria. Da piccolo mia madre non voleva che chiudessi la porta della camera per potermi controllare, ed io l’odiavo. Dalla porta aperta entravano rumori e suoni di altri, per questo continuavo a chiuderla. Perché in quella stanza non entrasse niente e nessuno. Solo così potevo giocare in pace, da solo. Anche oggi la porta della stanza dove mi trovo è sempre chiusa.
Per vivere bene non mi serve nessuno, neanche una compagna. Serve per vivere meglio, serve per portare ai massimi livelli sentimenti ed emozioni altrimenti inarrivabili, ma non è affatto indispensabile. La “Paura di Restare Soli” che colpisce svariate persone con me non attecchisce.
Comincio fortemente a credere che l’amore sia un optional. Un optional che ho cercato più volte di acquistare pagandone sempre il prezzo. Risultato? Adoro la mia torta anche senza la ciliegina, e sono sempre più convinto che questa sia una qualità.
[ Lo stato dell'eremita colpisce ancora. Parole e concetti espressi nella circostanza possono essere soggetti a variazioni e smentite. ]
La seconda che hai detto
martedì, settembre 11, 2007
[BGM: Children of Bodom - We're Not Gonna Fall ]
L’altra sera mi hanno chiesto se mi mancano maggiormente le persone con cui avevo a che fare oppure se quello che scatena la mia malinconia è la mancanza della situazione, e di quello che provavo… Rispondo qui, anche se a farmi la domanda in privato è stata una timida che non vuole commentare nel blog [hai perso la scommessa, è giusto che paghi. Ma sarò buono e non farò il tuo nome… non in pubblico almeno >:) ]
Risposta: ovviamente sono entrambe le cose, ma il nucleo centrale è che mi mancano quelle sensazioni, mi manca essere innamorato. Ripensare quindi a chi mi ha fatto provare quelle emozioni è semplicemente un sintomo, una conseguenza riflessa ed inevitabile. La stessa conseguenza che mi impedisce di provare eccessivo rancore nei loro confronti, e che mi fa restare qui disponibile come il re dei coglioni anche se mi richiamano a distanza di tempo per fare il loro consigliere sentimentale [ “tu non sbagli mai!” – “Non dire cazzate, sbaglio eccome…” – “Quando dai consigli non sbagli mai, sbagli solo a sceglierti le donne” – “…brava, indovinato, ma dirtelo da sola non è il miglior complimento che ti potessi fare…” :P ].
Certo, quando poi mi sento dire, per l’ennesima volta:
- “Sai, lui con me si comporta così…”
- “Si ma è un comportamento da stronzo, nessuno, se veramente innamorato, si comporterebbe così con la propria ragazza. Se fossi innamorato io non ci riuscirei neanche se volessi ad avere certi atteggiamenti…”
- “Lo so, ma tu sei perfetto. Lui no.”
è inevitabile non provare di nuovo quella sensazione agrodolce di gioia per il complimento ed amarezza per il paradosso. Con questo non voglio incolpare lei eh, ci mancherebbe. Abbiamo già appurato che il cretino sono io ad infilarmi sempre in situazioni disperate. E credo anche di aver capito il perché, ed è una risposta fondamentale che rincorrevo da parecchio tempo. Ma non ne parlerò qui, voglio prima parlarne con una persona e rifletterci sopra un altro po’. Nel mentre ci pensa la musica a regalarmi un po’ di utopia.
L’altra sera mi hanno chiesto se mi mancano maggiormente le persone con cui avevo a che fare oppure se quello che scatena la mia malinconia è la mancanza della situazione, e di quello che provavo… Rispondo qui, anche se a farmi la domanda in privato è stata una timida che non vuole commentare nel blog [hai perso la scommessa, è giusto che paghi. Ma sarò buono e non farò il tuo nome… non in pubblico almeno >:) ]
Risposta: ovviamente sono entrambe le cose, ma il nucleo centrale è che mi mancano quelle sensazioni, mi manca essere innamorato. Ripensare quindi a chi mi ha fatto provare quelle emozioni è semplicemente un sintomo, una conseguenza riflessa ed inevitabile. La stessa conseguenza che mi impedisce di provare eccessivo rancore nei loro confronti, e che mi fa restare qui disponibile come il re dei coglioni anche se mi richiamano a distanza di tempo per fare il loro consigliere sentimentale [ “tu non sbagli mai!” – “Non dire cazzate, sbaglio eccome…” – “Quando dai consigli non sbagli mai, sbagli solo a sceglierti le donne” – “…brava, indovinato, ma dirtelo da sola non è il miglior complimento che ti potessi fare…” :P ].
Certo, quando poi mi sento dire, per l’ennesima volta:
- “Sai, lui con me si comporta così…”
- “Si ma è un comportamento da stronzo, nessuno, se veramente innamorato, si comporterebbe così con la propria ragazza. Se fossi innamorato io non ci riuscirei neanche se volessi ad avere certi atteggiamenti…”
- “Lo so, ma tu sei perfetto. Lui no.”
è inevitabile non provare di nuovo quella sensazione agrodolce di gioia per il complimento ed amarezza per il paradosso. Con questo non voglio incolpare lei eh, ci mancherebbe. Abbiamo già appurato che il cretino sono io ad infilarmi sempre in situazioni disperate. E credo anche di aver capito il perché, ed è una risposta fondamentale che rincorrevo da parecchio tempo. Ma non ne parlerò qui, voglio prima parlarne con una persona e rifletterci sopra un altro po’. Nel mentre ci pensa la musica a regalarmi un po’ di utopia.
“Take my hand and fly
Will you ever be that tall?
Don't you be afraid,
We're Not Gonna Fall
Do you believe in what we've got?
Try it, one shot
We stand once and for all,
We're Not Gonna Fall”
Will you ever be that tall?
Don't you be afraid,
We're Not Gonna Fall
Do you believe in what we've got?
Try it, one shot
We stand once and for all,
We're Not Gonna Fall”